In moto da Cecina a Colle Val d'Elsa
Imposta il tuo gps: Cecina, Saline di Volterra, Volterra, Castel San Gimignano, Colle Val d'Elsa
La partenza di questo piacevole itinerario è da Cecina, con il manubrio in cerca del bandolo della SR68, una divertente matassa che si srotolerà gradualmente sulle colline toscane accendendovi il sorriso. Date fiducia a quel primo rettilineo troppo scorrevole, non ve ne pentirete.
La SR68, per gli amici Volterrana, risale il fiume Elsa in compagnia del treno, prima fermata obbligatoria: Volterra! Con una serie di semicurve annacquate si da respiro al cambio, superando l'innesto della SP13 del Commercio: stuzzicante deviazione, se non fosse per il fondo sconnesso. Al bivio per Montecatini Val di Cecina, dalla collina il museo delle miniere azzarda una chiamata, ma le ruote restano incollate sulla Volterrana. Fino a Saline di Volterra, storica località per l'estrazione del sale dalle sue sorgenti naturali, la strada distrae i motociclisti con vigne e uliveti mentre si prepara al piatto forte: con fare sempre più intrigante la mezzeria disegna finalmente traiettorie gustose in un crescendo di ritmo e leggera presa di quota.
La partenza di questo piacevole itinerario è da Cecina, con il manubrio in cerca del bandolo della SR68, una divertente matassa che si srotolerà gradualmente sulle colline toscane accendendovi il sorriso. Date fiducia a quel primo rettilineo troppo scorrevole, non ve ne pentirete.
La SR68, per gli amici Volterrana, risale il fiume Elsa in compagnia del treno, prima fermata obbligatoria: Volterra! Con una serie di semicurve annacquate si da respiro al cambio, superando l'innesto della SP13 del Commercio: stuzzicante deviazione, se non fosse per il fondo sconnesso. Al bivio per Montecatini Val di Cecina, dalla collina il museo delle miniere azzarda una chiamata, ma le ruote restano incollate sulla Volterrana. Fino a Saline di Volterra, storica località per l'estrazione del sale dalle sue sorgenti naturali, la strada distrae i motociclisti con vigne e uliveti mentre si prepara al piatto forte: con fare sempre più intrigante la mezzeria disegna finalmente traiettorie gustose in un crescendo di ritmo e leggera presa di quota.
Volterra, sempre più presente sulla linea dell'orizzonte, viene annunciata da un rudere sulla sinistra e successivamente introdotta da due installazioni di land art a firma Mauro Staccioli, in località la Mestola e la Boldria. A braccetto arrivano anche le prime vere curve, seguite da una scarica di tornanti, e in un batter d'occhio si raggiungono le porte della città etrusca. Epilogo breve ma intenso!
Volterra, culla dell'alabastro, si merita più di una semplice sosta... fosse solo per visitare il museo etrusco Guarnacci e fare due passi nel sublime centro storico. In uscita dalla città il saluto è nuovamente staccioliano, e la tentazione di una foto ricordo accanto all'imponente anello di cemento e ferro spegne per qualche istante il motore. Una breve parentesi prima di riprendere il filo della SR68 in direzione di Siena.
Volterra, sempre più presente sulla linea dell'orizzonte, viene annunciata da un rudere sulla sinistra e successivamente introdotta da due installazioni di land art a firma Mauro Staccioli, in località la Mestola e la Boldria. A braccetto arrivano anche le prime vere curve, seguite da una scarica di tornanti, e in un batter d'occhio si raggiungono le porte della città etrusca. Epilogo breve ma intenso!
Volterra, culla dell'alabastro, si merita più di una semplice sosta... fosse solo per visitare il museo etrusco Guarnacci e fare due passi nel sublime centro storico. In uscita dalla città il saluto è nuovamente staccioliano, e la tentazione di una foto ricordo accanto all'imponente anello di cemento e ferro spegne per qualche istante il motore. Una breve parentesi prima di riprendere il filo della SR68 in direzione di Siena.
Prima distrazione: il borgo di Roncolla e la sua graziosa chiesa di San Martino, edificata dal monsignore Mario Guarnacci. L'itinerario procede con un continuo e gradevole saliscendi, cavalcando le colline toscane tra casolari e frazioni minori. L'ultimo sguardo fugace a Volterra, ormai lontana nello specchietto, si lancia da Castel San Gimignano. Entrando in paese per un caffè, i bikers si ritrovano davanti la casa del popolo. Da qui la possibilità di raggiungere San Gimignano attraverso la riserva naturale di Castelvecchio: se decidete di ammirare da vicino le sue bellissime torri preparatevi a un inevitabile bagno di turisti, ma ne vale la pena.
Prima distrazione: il borgo di Roncolla e la sua graziosa chiesa di San Martino, edificata dal monsignore Mario Guarnacci. L'itinerario procede con un continuo e gradevole saliscendi, cavalcando le colline toscane tra casolari e frazioni minori. L'ultimo sguardo fugace a Volterra, ormai lontana nello specchietto, si lancia da Castel San Gimignano. Entrando in paese per un caffè, i bikers si ritrovano davanti la casa del popolo. Da qui la possibilità di raggiungere San Gimignano attraverso la riserva naturale di Castelvecchio: se decidete di ammirare da vicino le sue bellissime torri preparatevi a un inevitabile bagno di turisti, ma ne vale la pena.
Per i fedeli alla SR68: al km 60 una stradella sulla destra sale alla Pieve dei SS. Ippolito e Cassiano. Se la mancate niente paura, la rotta guadagna a colpi di tornanti Campiglia dei Foci e ripropone sul lato opposto una bella vista della pieve. La Volterrana arriva così al capolinea spegnendo gradualmente emozioni e traiettorie fino a raggiungere Colle Val d'Elsa: un traguardo trionfale, ricco di monumenti di rilievo che impongono il parcheggio.
Per i fedeli alla SR68: al km 60 una stradella sulla destra sale alla Pieve dei SS. Ippolito e Cassiano. Se la mancate niente paura, la rotta guadagna a colpi di tornanti Campiglia dei Foci e ripropone sul lato opposto una bella vista della pieve. La Volterrana arriva così al capolinea spegnendo gradualmente emozioni e traiettorie fino a raggiungere Colle Val d'Elsa: un traguardo trionfale, ricco di monumenti di rilievo che impongono il parcheggio.