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Itinerari
L'anello dell'Alta Maremma

Sulle due ruote tra le Città del Tufo

Ci troviamo in Alta Maremma per mettere in fila le città del Tufo: una miscela esplosiva tra cultura e benessere. L’itinerario proposto è un anello stradale squisitamente raccordato da traiettorie gustose, qualità gastronomica e cartoline d’autore.

Imposta il tuo gps: Pitigliano, Manciano, Montemerano, Saturnia, Sovana, Sorano e Monte Sorano.
1.

Per chi ama tornare al punto di partenza questo è l’anello perfetto: 80 km degni di una Toscana ruba-cuori. Come start-stop scegliamo Sorano e le sue numerose abitazioni rupestri scavate nel tufo, che ne disegnano un centro storico incantevole e assolutamente fotogenico. Concedetevi due passi per meglio apprezzare la bellezza dei vicoli, che vi guideranno verso il Masso Leopoldino e la Rocca Orsini, orgogliosa del suo imponente mastio.

Per chi ama tornare al punto di partenza questo è l’anello perfetto: 80 km degni di una Toscana ruba-cuori. Come start-stop scegliamo Sorano e le sue numerose abitazioni rupestri scavate nel tufo, che ne disegnano un centro storico incantevole e assolutamente fotogenico. Concedetevi due passi per meglio apprezzare la bellezza dei vicoli, che vi guideranno verso il Masso Leopoldino e la Rocca Orsini, orgogliosa del suo imponente mastio.

2.

Lasciato il paese a sud, imbocchiamo la strada provinciale per Pitigliano costeggiando le terme di Sorano per poi viaggiare in cresta con il panorama spalmato su tutto l’orizzonte. Anche la vanitosa Pitigliano adora essere fotografata da più angolazioni: il suo lato migliore è dal tornante di fronte la chiesa della Madonna delle Grazie, con la torre del castello Orsini e gli archi dell’acquedotto Mediceo sempre a favore di luce, dall’alba al tramonto. Il sottile confine tra case e roccia si perde facilmente di vista, quasi fosse germogliata dalla stessa. Monumenti, dal Medioevo al Settecento, e musei, dall’etrusco all’ebraico con annessa comunità e sinagoga, arricchiscono l’itinerario di preziosi contenuti culturali.

Abitante con un cuore e due ruote, meritevole di citazione, è sicuramente Tarziello Niccolai: ex-meccanico di paese e titolare della concessionaria Guzzi, è considerato l'uomo che ha mandato in pensione i muli e motorizzato i villani (contadini), improvvisandosi più volte istruttore di guida e collezionando divertenti aneddoti. Ai suoi tempi il Salone di Milano non godeva della odierna visibilità mediatica e così le novità del mercato marchiate Guzzi arrivavano in piazza grazie a Tarziello.

Lasciato il paese a sud, imbocchiamo la strada provinciale per Pitigliano costeggiando le terme di Sorano per poi viaggiare in cresta con il panorama spalmato su tutto l’orizzonte. Anche la vanitosa Pitigliano adora essere fotografata da più angolazioni: il suo lato migliore è dal tornante di fronte la chiesa della Madonna delle Grazie, con la torre del castello Orsini e gli archi dell’acquedotto Mediceo sempre a favore di luce, dall’alba al tramonto. Il sottile confine tra case e roccia si perde facilmente di vista, quasi fosse germogliata dalla stessa. Monumenti, dal Medioevo al Settecento, e musei, dall’etrusco all’ebraico con annessa comunità e sinagoga, arricchiscono l’itinerario di preziosi contenuti culturali.

Abitante con un cuore e due ruote, meritevole di citazione, è sicuramente Tarziello Niccolai: ex-meccanico di paese e titolare della concessionaria Guzzi, è considerato l'uomo che ha mandato in pensione i muli e motorizzato i villani (contadini), improvvisandosi più volte istruttore di guida e collezionando divertenti aneddoti. Ai suoi tempi il Salone di Milano non godeva della odierna visibilità mediatica e così le novità del mercato marchiate Guzzi arrivavano in piazza grazie a Tarziello.

3.

Prima, seconda, terza... chi più ne ha ne metta, per i prossimi km il manubrio resta ingessato. Rompe l'incantesimo una sterzata improvvisa, e non ci resta che ringraziare la mezzeria per il tempestivo arrivo di vivaci traiettorie: un crescendo guidato e ombroso con frenata alla vista della Rocca Aldobrandesca di Manciano. Da qui si dominano l’intera valle del fiume Albegna, spingendo lo sguardo fino alla Laguna di Orbetello.

Prima, seconda, terza... chi più ne ha ne metta, per i prossimi km il manubrio resta ingessato. Rompe l'incantesimo una sterzata improvvisa, e non ci resta che ringraziare la mezzeria per il tempestivo arrivo di vivaci traiettorie: un crescendo guidato e ombroso con frenata alla vista della Rocca Aldobrandesca di Manciano. Da qui si dominano l’intera valle del fiume Albegna, spingendo lo sguardo fino alla Laguna di Orbetello.

4.

Collegamento con Montemerano è la curviforme sp152 Scansanese: un tributo al compasso e al suo inventore, Galileo Galilei. Il giro di boa è ora completo. A suggerire la sosta arrivano le Cascate del Mulino di Saturnia: acqua termale per tutti! Rinfrescate le membra siamo pronti a tornare sulla sp10 Strada del Vino Colli di Maremma per poi imboccare la sp22 e raggiungere Sovana, ma non prima di aver visitato la sua necropoli etrusca, parte integrante del Parco Archeologico “Città del Tufo”. Sovana un tempo era capitale della Maremma aldobrandesca, oggi regala una ricca piazza del Pretorio, circondata da edifici incantevoli.

Dopo un attacco memorabile, anche il finale è opera di Sorano: fiancheggiando imponenti pareti di tufo, in un sussulto di tornanti, l’arrivo suggestivo in paese chiude in grande stile il nostro itinerario alla scoperta dell’Alta Maremma e delle città del Tufo.

Info web: www.provincia.grosseto.it, www.altamaremmaturismo.it, www.cascate-del-mulino.info.

Collegamento con Montemerano è la curviforme sp152 Scansanese: un tributo al compasso e al suo inventore, Galileo Galilei. Il giro di boa è ora completo. A suggerire la sosta arrivano le Cascate del Mulino di Saturnia: acqua termale per tutti! Rinfrescate le membra siamo pronti a tornare sulla sp10 Strada del Vino Colli di Maremma per poi imboccare la sp22 e raggiungere Sovana, ma non prima di aver visitato la sua necropoli etrusca, parte integrante del Parco Archeologico “Città del Tufo”. Sovana un tempo era capitale della Maremma aldobrandesca, oggi regala una ricca piazza del Pretorio, circondata da edifici incantevoli.

Dopo un attacco memorabile, anche il finale è opera di Sorano: fiancheggiando imponenti pareti di tufo, in un sussulto di tornanti, l’arrivo suggestivo in paese chiude in grande stile il nostro itinerario alla scoperta dell’Alta Maremma e delle città del Tufo.

Info web: www.provincia.grosseto.it, www.altamaremmaturismo.it, www.cascate-del-mulino.info.

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