Un viaggio lento attraverso borghi medievali e boschi, fino a raggiungere 8 sorgenti zampillanti
La natura incontaminata dell’Amiata unita alla straordinaria potenza delle acque e ai suoi antichi borghi: sono gli elementi che caratterizzano l’unicità de “Le Vie dell’Acqua”, i percorsi che si sviluppano tra i comuni di Arcidosso, Castel del Piano, Santa Fiora, Seggiano e Castiglione d’Orcia.
Cinque itinerari lungo 40 chilometri, da fare a piedi, in bicicletta o con ebike, grazie alla presenza di colonnine di ricarica e/o manutenzione. Un viaggio lento attraverso borghi medievali, castagneti secolari, boschi di abete bianco e la splendida Faggeta dell’Amiata, fino a raggiungere 8 sorgenti zampillanti.
Un’esperienza di turismo slow e sostenibile dedicata a chi ama la natura, in ogni periodo dell’anno.
Due percorsi che si uniscono per creare un itinerario di media difficoltà lungo circa 10 km, alla scoperta delle acque del suggestivo borgo di Santa Fiora.
Il primo percorso parte da piazza Garibaldi, cuore di Santa Fiora, e si snoda tra le strette vie del centro storico, tra quel che resta delle antiche mura, le pregiate ceramiche Robbiane della pieve delle sante Flora e Lucilla , fino a raggiungere la suggestiva Peschiera e le galleria delle sorgenti del Fiora, tornando indietro lungo il sentiero naturalistico del Percorso dei Mulini.
La chiesa di San Rocco, invece, è la base di partenza della seconda parte del percorso che consente di raggiungere il deposito del Terraio, a Marroneto.
Due percorsi che si uniscono per creare un itinerario di media difficoltà lungo circa 10 km, alla scoperta delle acque del suggestivo borgo di Santa Fiora.
Il primo percorso parte da piazza Garibaldi, cuore di Santa Fiora, e si snoda tra le strette vie del centro storico, tra quel che resta delle antiche mura, le pregiate ceramiche Robbiane della pieve delle sante Flora e Lucilla , fino a raggiungere la suggestiva Peschiera e le galleria delle sorgenti del Fiora, tornando indietro lungo il sentiero naturalistico del Percorso dei Mulini.
La chiesa di San Rocco, invece, è la base di partenza della seconda parte del percorso che consente di raggiungere il deposito del Terraio, a Marroneto.
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Lunghezza tappa10.3 Km
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DifficoltàMedia
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Dislivello in discesa349 m
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Dislivello in salita349 m
Un itinerario ad anello di circa 7 km che attraversa piccoli borghi, antichi mulini fino a raggiungere la leggendaria cascata d’Acqua d’Alto, nel comune di Arcidosso.
Dalla Porta dell’Orologio, nel cuore di Arcidosso, si raggiunge il piccolo villaggio di Fornaci, un tempo importante per la produzione di mattoni. Lungo il cammino si incontrano luoghi storici, come la casa natìa di David Lazzaretti, il profeta dell’Amiata, o i ruderi del “Mulinaccio”,fino alla sorgente di Fonte dell’Acqua Bona, che una leggenda vuole legata alla figura di Pia de’ Tolomei, al villaggio di Canali e alla fabbrica delle Terra Gialla, dove si produceva il colore Terra di Siena.
Meta finale la suggestiva Cascata d’Acqua Alto, alta 25 metri, immersa in uno splendido contesto naturalistico.
Un itinerario ad anello di circa 7 km che attraversa piccoli borghi, antichi mulini fino a raggiungere la leggendaria cascata d’Acqua d’Alto, nel comune di Arcidosso.
Dalla Porta dell’Orologio, nel cuore di Arcidosso, si raggiunge il piccolo villaggio di Fornaci, un tempo importante per la produzione di mattoni. Lungo il cammino si incontrano luoghi storici, come la casa natìa di David Lazzaretti, il profeta dell’Amiata, o i ruderi del “Mulinaccio”,fino alla sorgente di Fonte dell’Acqua Bona, che una leggenda vuole legata alla figura di Pia de’ Tolomei, al villaggio di Canali e alla fabbrica delle Terra Gialla, dove si produceva il colore Terra di Siena.
Meta finale la suggestiva Cascata d’Acqua Alto, alta 25 metri, immersa in uno splendido contesto naturalistico.
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Lunghezza tappa6.6 Km
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DifficoltàMedia
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Dislivello in discesa220 m
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Dislivello in salita220 m
Ancora un itinerario ad anello tra panorami mozzafiato, sorgenti naturali e antiche costruzioni in pietra: l’anello della sorgente della Burlana, si sviluppa lungo un percorso di 5 km e tocca i comuni di Castel del Piano e Seggiano.
La partenza è dal parcheggio del borgo di Tepolini: lungo un sentiero che alterna tratti di salita e discesa arriva fino alla sorgente della “Burlana”, una riserva di vita e biodiversità, immersa nel verde.
Proseguendo è possibile ammirare secolari castagni e antichi seccatoi, dove un tempo i castanicoltori amiatini mettevano a essiccare le pregiate castagne dell’Amiata, raggiungendo anche i villaggi di Pian di Ballo e del Leccio
Ancora un itinerario ad anello tra panorami mozzafiato, sorgenti naturali e antiche costruzioni in pietra: l’anello della sorgente della Burlana, si sviluppa lungo un percorso di 5 km e tocca i comuni di Castel del Piano e Seggiano.
La partenza è dal parcheggio del borgo di Tepolini: lungo un sentiero che alterna tratti di salita e discesa arriva fino alla sorgente della “Burlana”, una riserva di vita e biodiversità, immersa nel verde.
Proseguendo è possibile ammirare secolari castagni e antichi seccatoi, dove un tempo i castanicoltori amiatini mettevano a essiccare le pregiate castagne dell’Amiata, raggiungendo anche i villaggi di Pian di Ballo e del Leccio
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Lunghezza tappa5.1 km
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DifficoltàMedia
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Dislivello in discesa250 m
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Dislivello in salita250 m
È probabilmente l’itinerario più impegnativo tra Le Vie dell’Acqua: un percorso di circa 7,5 chilometri che collega il villaggio di Collevergari alle Sorgenti di Arbure e Bugnano, appena fuori Castel del Piano. Per un breve tratto l’itinerario segue il sentiero per l’Anello dell’Amiata.
Il percorso si sviluppa in una parte di montagna ancora poco conosciuta, tra splendidi castagneti curati come giardini e antiche colate di roccia lavica che vigilano da millenni sui passi dei viandanti. Sentieri sassosi e vecchie mulattiere ricordano un passato ancora vivo mentre i panorami sui quali ci si affaccia lungo il percorso lasciano senza fiato.
È probabilmente l’itinerario più impegnativo tra Le Vie dell’Acqua: un percorso di circa 7,5 chilometri che collega il villaggio di Collevergari alle Sorgenti di Arbure e Bugnano, appena fuori Castel del Piano. Per un breve tratto l’itinerario segue il sentiero per l’Anello dell’Amiata.
Il percorso si sviluppa in una parte di montagna ancora poco conosciuta, tra splendidi castagneti curati come giardini e antiche colate di roccia lavica che vigilano da millenni sui passi dei viandanti. Sentieri sassosi e vecchie mulattiere ricordano un passato ancora vivo mentre i panorami sui quali ci si affaccia lungo il percorso lasciano senza fiato.
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Lunghezza tappa7.5 km
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DifficoltàImpegnativa
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Dislivello in discesa430 m
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Dislivello in salita430 m
Una passeggiata di circa 10 chilometri nel magnifico Parco del Vivo, partendo dal borgo di Vivo d’Orcia oppure dal parcheggio lungo la strada che conduce a Seggiano.
L’itinerario si immerge in boschi di castagni e raggiunge la splendida faggeta dell’Amiata, permettendo di camminare sugli incanalamenti dell’acqua della “Gorina” e raggiungendo la Sorgente di Capovetra.
Una passeggiata di circa 10 chilometri nel magnifico Parco del Vivo, partendo dal borgo di Vivo d’Orcia oppure dal parcheggio lungo la strada che conduce a Seggiano.
L’itinerario si immerge in boschi di castagni e raggiunge la splendida faggeta dell’Amiata, permettendo di camminare sugli incanalamenti dell’acqua della “Gorina” e raggiungendo la Sorgente di Capovetra.
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Lunghezza tappa9.6 km
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DifficoltàMedia
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Dislivello in discesa484 m
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Dislivello in salita484 m