Quattro giorni alla scoperta di una terra di antichi sapori
Anche se questo itinerario è perfetto per ogni stagione dell'anno, nei mesi autunnali i gusti si fanno ancora più intensi grazie ai prodotti del bosco, veri protagonisti della cucina lunigianese: i funghi e soprattutto le castagne.
La cittadina di Pontremoli, unica chiave e porta della Toscana secondo l’imperatore Federico II, offre al visitatore tanta bellezza e abbondanza artistica quanta semplicità e genuinità nei suoi piatti tipici. Gli occhi si riempiono di meraviglia mentre ci si immerge alla scoperta dei principali monumenti del Barocco Pontremolese: dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, alle cappelle affrescate della Chiesa di San Francesco, fino alle maestose stanze di Palazzo Dosi Magnavacca e ai capolavori di Villa Dosi Delfini.
Tra un affresco e uno stucco, sono tante le tappe gastronomiche che si possono fare: colazione a base di Amor nella storica pasticceria del centro storico, ancora arredata in stile liberty; aperitivo con il Bianco Oro, una ricetta segreta da degustare di fronte al Duomo; merenda a base di Ramaino, un pane antico con spezie e canditi; infine, pranzo veloce a base di focaccina e farinata, torta di ceci prestata alla Lunigiana dalla vicina Liguria.
Oltre a queste specificità pontremolesi, tutti i ristoranti offrono i grandi classici della cucina lunigianese, ideali sia per il pranzo che per la cena: torte d’erbi, verdure ripiene, testaroli al pesto.
La cittadina di Pontremoli, unica chiave e porta della Toscana secondo l’imperatore Federico II, offre al visitatore tanta bellezza e abbondanza artistica quanta semplicità e genuinità nei suoi piatti tipici. Gli occhi si riempiono di meraviglia mentre ci si immerge alla scoperta dei principali monumenti del Barocco Pontremolese: dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, alle cappelle affrescate della Chiesa di San Francesco, fino alle maestose stanze di Palazzo Dosi Magnavacca e ai capolavori di Villa Dosi Delfini.
Tra un affresco e uno stucco, sono tante le tappe gastronomiche che si possono fare: colazione a base di Amor nella storica pasticceria del centro storico, ancora arredata in stile liberty; aperitivo con il Bianco Oro, una ricetta segreta da degustare di fronte al Duomo; merenda a base di Ramaino, un pane antico con spezie e canditi; infine, pranzo veloce a base di focaccina e farinata, torta di ceci prestata alla Lunigiana dalla vicina Liguria.
Oltre a queste specificità pontremolesi, tutti i ristoranti offrono i grandi classici della cucina lunigianese, ideali sia per il pranzo che per la cena: torte d’erbi, verdure ripiene, testaroli al pesto.
Nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, il piccolo borgo di Apella (Licciana Nardi) , che oggi ospita un albergo diffuso e un agriturismo tra i migliori di tutta Italia, è il cuore della produzione di due eccellenze gastronomiche lunigianesi: la Farina di Castagna della Lunigiana DOP e il Miele di castagno della Lunigiana DOP . Con questi prodotti si preparano ancora oggi pietanze tradizionali quali frittelle di castagne, pattone, piccole torte cotte nelle foglie di castagne, le lasagne bastarde, preparate mescolando farina di castagne e farina di grano.
In questi luoghi è possibile passeggiare tra i boschi colorati d'autunno, alla ricerca di castagne e funghi, sentendo il profumo dei metati accesi e assistendo alla pratica ancora in uso della lenta essicazione delle castagne.
Nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, il piccolo borgo di Apella (Licciana Nardi) , che oggi ospita un albergo diffuso e un agriturismo tra i migliori di tutta Italia, è il cuore della produzione di due eccellenze gastronomiche lunigianesi: la Farina di Castagna della Lunigiana DOP e il Miele di castagno della Lunigiana DOP . Con questi prodotti si preparano ancora oggi pietanze tradizionali quali frittelle di castagne, pattone, piccole torte cotte nelle foglie di castagne, le lasagne bastarde, preparate mescolando farina di castagne e farina di grano.
In questi luoghi è possibile passeggiare tra i boschi colorati d'autunno, alla ricerca di castagne e funghi, sentendo il profumo dei metati accesi e assistendo alla pratica ancora in uso della lenta essicazione delle castagne.
Un itinerario nella storia del Libro, tra due antichi borghi della Lunigiana. Montereggio (Mulazzo) è il borgo dei Librai, percorrendo le vie del paese con le sue case in pietra si possono leggere le testimonianze dei venditori ambulanti di libri che sono partiti dalla Lunigiana con una gerla carica di libri da distribuire porta a porta, arrivando a fondare grandi librerie storiche e case editrici in tutto il mondo.
Dopo la passeggiata nell’antico borgo, consigliamo la sosta per il pranzo in uno degli agriturismi situati lungo la sponda destra del Magra, dove si possono gustare Panigacci preparati con i piccoli testi in terracotta oppure prodotti preparati con i testi in ghisa: non solo testaroli al pesto, ma anche l’Agnello di Zeri e le torte d’erbi della Lunigiana.
Spostandosi verso la Lunigiana Orientale, le vie del Libro conducono fino a Fivizzano, una delle pochissime cittadine d’Europa dove si stampava già nel Quattrocento. Nella Biblioteca “Gerini” sono conservati Incunaboli e Cinquecentine che testimoniano la lungimiranza di Jacopo Fantoni, stampatore fivizzanese del XV secolo. Dopo la visita, ci si delizia con un assaggio di China Clementi, uno degli storici elisir della Lunigiana, qui preparato artigianalmente dalla farmacia del paese.
Un itinerario nella storia del Libro, tra due antichi borghi della Lunigiana. Montereggio (Mulazzo) è il borgo dei Librai, percorrendo le vie del paese con le sue case in pietra si possono leggere le testimonianze dei venditori ambulanti di libri che sono partiti dalla Lunigiana con una gerla carica di libri da distribuire porta a porta, arrivando a fondare grandi librerie storiche e case editrici in tutto il mondo.
Dopo la passeggiata nell’antico borgo, consigliamo la sosta per il pranzo in uno degli agriturismi situati lungo la sponda destra del Magra, dove si possono gustare Panigacci preparati con i piccoli testi in terracotta oppure prodotti preparati con i testi in ghisa: non solo testaroli al pesto, ma anche l’Agnello di Zeri e le torte d’erbi della Lunigiana.
Spostandosi verso la Lunigiana Orientale, le vie del Libro conducono fino a Fivizzano, una delle pochissime cittadine d’Europa dove si stampava già nel Quattrocento. Nella Biblioteca “Gerini” sono conservati Incunaboli e Cinquecentine che testimoniano la lungimiranza di Jacopo Fantoni, stampatore fivizzanese del XV secolo. Dopo la visita, ci si delizia con un assaggio di China Clementi, uno degli storici elisir della Lunigiana, qui preparato artigianalmente dalla farmacia del paese.
Il Castello di Fosdinovo , unico ancora nelle proprietà dei Malaspina dello Spino Fiorito , domina la bassa Valle del Magra, zona di produzione del Vermentino Colli di Luni DOC . Dai camminamenti di ronda dell'antico maniero, che al suo interno mostra ancora gli affreschi ottocenteschi con le vicende del soggiorno di Dante in Lunigiana, la vista spazia dalle Apuane al Golfo dei Poeti, nel Levante Ligure. E i sapori della Liguria si ritrovano nelle cantine fosdinovesi, situati lungo la collina punteggiata da vigneti e oliveti: qui è possibile assaggiare il fresco e profumato Vermentino dei Colli di Luni .
Il Castello di Fosdinovo , unico ancora nelle proprietà dei Malaspina dello Spino Fiorito , domina la bassa Valle del Magra, zona di produzione del Vermentino Colli di Luni DOC . Dai camminamenti di ronda dell'antico maniero, che al suo interno mostra ancora gli affreschi ottocenteschi con le vicende del soggiorno di Dante in Lunigiana, la vista spazia dalle Apuane al Golfo dei Poeti, nel Levante Ligure. E i sapori della Liguria si ritrovano nelle cantine fosdinovesi, situati lungo la collina punteggiata da vigneti e oliveti: qui è possibile assaggiare il fresco e profumato Vermentino dei Colli di Luni .