Un percorso tra i più suggestivi della Toscana
In ogni periodo dell'anno, il Parco della Maremma regala emozioni uniche. Tra la pineta e il mare cristallino, si possono percorrere numerosi itinerari trekking che vi porteranno a scoprire tesori nascosti nella natura della Toscana.
Dal Centro Visite di Alberese, ad esempio, si può intraprendere il sentiero per raggiungere la bellissima Abbazia di San Rabano e la rispettiva Torre. Una volta giunti all'antica Abbazia è possibile raggiungere gli affacci rispettivamente a 600 e ad 800 m dall'Abbazia.
L'itinerario si svolge all'interno del Parco Naturale Regionale della Maremma ed è uno dei più suggestivi di tutto il parco.
Il percorso inizia dalla località di Pratini (raggiungibile dal Centro Visite di Alberese) da dove si sale ripidamente sui rilievi collinari immersi nella fitta macchia mediterranea. Lungo il tracciato si può godere di una serie di scorci panoramici di grande bellezza verso la pineta ed il litorale. Si prosegue in salita verso Poggio Lecci che con i suoi 417 metri s.l.m. rappresenta il punto più elevato del Parco.
Si scende quindi verso i ruderi dell'Abbazia di San Rabano (monastero benedettino del X sec.) circondati da un suggestivo bosco di roverelle.
L'Abbazia Benedettina di Santa Maria Alborense fu edificata intorno all'anno 1000 con il nome di Santa Maria Alborense.
Dopo il 1000 essa fu cinta da mura e munita di torri di avvistamento per la sua posizione strategica e raggiunse quindi il suo massimo splendore nella seconda metà del XII secolo. A partire dal 1200, con la crisi dell'ordine dei benedettini inizio la crisi che culminò con il passaggio, nel 1307, dell'abbazia all'ordine dei Cavalieri di Gerusalemme. Verso la metà del XV secolo i Senesi fecero smantellare le fortificazioni; ciò ne accellerò la decadenza: Santa Maria Alborense fu poi abbandonata alla metà del secolo successivo e divenne il luogo prescelto per un eremita Rabano, successivamente beatificato e da cui ha preso l'attuale nome.
Accanto all'Abbazia si erge una torre d'avvistamento che faceva parte del sistema difensivo allestito lungo la costa.
Allontanandosi dai ruderi dell'edificio, ci s'immerge nuovamente nella macchia mediterranea, scendendo verso la cosiddetta sorgente delle Tre Fonti, utilizzata anticamente dagli abitanti di San Rabano. Il percorso continua scendendo a fondovalle e finisce nell'uliveto di Collelungo, da dove si può raggiungere velocemente Pratini, il punto di partenza dell'itinerario.