Viaggio tra borghi e paesaggi della montagna pistoiese
Gavinana, 3 agosto 1530. Sotto le cime della montagna pistoiese, venne scritta una pagina di storia toscana. I piccoli borghi che oggi punteggiano i fianchi delle alture furono teatro di scontri tra le forze del Sacro Romano Impero, appoggiato dall’Impero spagnolo di Carlo V, e gli uomini della Repubblica Fiorentina, che lungamente avevano resistito all’accerchiamento da parte delle forze che volevano il ritorno al potere dei Medici.
Francesco Ferrucci, era questo il nome del condottiero fiorentino, divenuto simbolo della sua Repubblica, che proprio su queste placide montagne trovò la morte durante la Battaglia di Gavinana. Ancora oggi il suo nome risuona tra queste valli: non sono bastati 500 anni a dimenticare le gesta di Ferrucci e del suo esercito.
I monti di Pistoia hanno conservato nei secoli il loro fascino autentico, così differente dalle atmosfere della pianura e dei colli toscani, caratterizzato da uno stile di vita profondamente legato alle risorse del suo territorio. All’ombra dei boschi, le castagne, prezioso frutto della terra trasformato in farina e consumato in diverse ricette, rappresentano uno dei beni più preziosi di questi luoghi.
Le stesse mulattiere nascoste tra le montagne, percorse nel 1500 dalle truppe fiorentine di ritorno verso la propria città, possono essere camminate oggi lungo il sentiero che da Calamecca conduce a Gavinana.
Si parte da Calamecca, un piccolo borgo medievale costruito e sviluppatosi intorno a un castello nell’XI secolo. Dai vicoletti del paese si scorgono le case antiche e, di tanto in tanto, suggestive vedute sulla valle sottostante, mentre tirando il naso all’insù, la chiesa di San Miniato di origine romanica fa bella mostra di sé. Imperdibile il panorama dal suo piazzale.
Il percorso comincia dalla piazzetta d’ingresso del paese, lungo una stradina che passando tra le case si affaccia su Via della Rosa. Si procede poi raggiungendo la provinciale nei pressi del bivio per Maceglia e imboccando successivamente un sentierino a fianco di un piccolo santuario. Ci immergiamo quindi nel bosco oltrepassando qualche ruscello, dopodiché arriviamo in località Prunetta.
Si parte da Calamecca, un piccolo borgo medievale costruito e sviluppatosi intorno a un castello nell’XI secolo. Dai vicoletti del paese si scorgono le case antiche e, di tanto in tanto, suggestive vedute sulla valle sottostante, mentre tirando il naso all’insù, la chiesa di San Miniato di origine romanica fa bella mostra di sé. Imperdibile il panorama dal suo piazzale.
Il percorso comincia dalla piazzetta d’ingresso del paese, lungo una stradina che passando tra le case si affaccia su Via della Rosa. Si procede poi raggiungendo la provinciale nei pressi del bivio per Maceglia e imboccando successivamente un sentierino a fianco di un piccolo santuario. Ci immergiamo quindi nel bosco oltrepassando qualche ruscello, dopodiché arriviamo in località Prunetta.
Il piccolo borgo, frazione di San Marcello, ci accoglie a poco meno di 1.000 metri sul livello del mare con le sue case in pietra. In origine, il borgo nacque sulla sede di un antico ospedale per pellegrini, distrutto al tempo della soppressione dell’ordine dei Templari.
Dopo aver superato le Poste, seguiamo le indicazioni per le sorgenti del Reno su una strada che diventa sterrata in pochi metri. Il nostro percorso prosegue così sovrapponendosi all’MTP, il Montagna Pistoiese Trekking. Una volta raggiunte, si oltrepassano le sorgenti del Reno fino a una radura dove proseguiremo in direzione Prataccio.
Tenendoci sulla destra il Rio Buio, comincia una discesa che ci condurrà alla Strada Statale 633. Si prosegue quindi per Prataccio e si seguono le indicazioni per l’Aiale. Da qui si prosegue di nuovo sovrapponendosi momentaneamente all’MPT, e si arriva a Migliorini, un altro piccolo borgo medievale oggi divenuto villaggio turistico.
Il piccolo borgo, frazione di San Marcello, ci accoglie a poco meno di 1.000 metri sul livello del mare con le sue case in pietra. In origine, il borgo nacque sulla sede di un antico ospedale per pellegrini, distrutto al tempo della soppressione dell’ordine dei Templari.
Dopo aver superato le Poste, seguiamo le indicazioni per le sorgenti del Reno su una strada che diventa sterrata in pochi metri. Il nostro percorso prosegue così sovrapponendosi all’MTP, il Montagna Pistoiese Trekking. Una volta raggiunte, si oltrepassano le sorgenti del Reno fino a una radura dove proseguiremo in direzione Prataccio.
Tenendoci sulla destra il Rio Buio, comincia una discesa che ci condurrà alla Strada Statale 633. Si prosegue quindi per Prataccio e si seguono le indicazioni per l’Aiale. Da qui si prosegue di nuovo sovrapponendosi momentaneamente all’MPT, e si arriva a Migliorini, un altro piccolo borgo medievale oggi divenuto villaggio turistico.
Si attraversa il borgo di Migliorini e poi si ricomincia la salita verso il Rio Pagano, dopodiché si affronta un’altra discesa attraverso la val di Noce. Da qui in pochi metri arriviamo a San Marcello Pistoiese. Fin dal 1800 San Marcello Pistoiese è considerata una meta turistica, grazie alle montagne che si schiudono intorno al borgo e ai boschi che regalano spunti per lunghe passeggiate.
Da San Marcello, capoluogo dell’omonimo comune, si prosegue per un chilometro circa sulla strada statale 66, dopodiché si prosegue in direzione Gavinana imboccando una strada bianca che si stacca dalla statale: è il vecchio tracciato della Ferrovia Alto Pistoiese, una linea ferroviaria di montagna chiusa nel 1965.
Si transita prima dall’ex stazione di Limestre e si risale lentamente l’omonima valle. Dopo aver guadato il rio Gonfienti, ecco la vecchia stazione di Gavinana, da cui si può guadagnare il centro della cittadina. Il fulcro dell’antico centro storico è naturalmente Piazza Francesco Ferrucci, dominata dalla statua equestre del condottiero fiorentino.
Si attraversa il borgo di Migliorini e poi si ricomincia la salita verso il Rio Pagano, dopodiché si affronta un’altra discesa attraverso la val di Noce. Da qui in pochi metri arriviamo a San Marcello Pistoiese. Fin dal 1800 San Marcello Pistoiese è considerata una meta turistica, grazie alle montagne che si schiudono intorno al borgo e ai boschi che regalano spunti per lunghe passeggiate.
Da San Marcello, capoluogo dell’omonimo comune, si prosegue per un chilometro circa sulla strada statale 66, dopodiché si prosegue in direzione Gavinana imboccando una strada bianca che si stacca dalla statale: è il vecchio tracciato della Ferrovia Alto Pistoiese, una linea ferroviaria di montagna chiusa nel 1965.
Si transita prima dall’ex stazione di Limestre e si risale lentamente l’omonima valle. Dopo aver guadato il rio Gonfienti, ecco la vecchia stazione di Gavinana, da cui si può guadagnare il centro della cittadina. Il fulcro dell’antico centro storico è naturalmente Piazza Francesco Ferrucci, dominata dalla statua equestre del condottiero fiorentino.