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Itinerari
Sulle orme di Machiavelli a Firenze

Un itinerario tra arte e storia seguendo i luoghi del politico

Niccolò Machiavelli, il padre della scienza politica moderna, ho vissuto un periodo della sua carriera anche in Toscana, principalmente a Firenze. Idealmente si possono unire monumenti, opere e figure in un tour nella città, che vi porterà a calarvi nella storia gloriosa della Signoria dei Medici, dei suoi artisti, della cultura, l'arte, la letteratura. 

1.

L'itinerario prende il via dal Convento di San Marco, dove la figura di Machiavelli si incrocia con quella di Girolamo Savonarola, arso vivo in Piazza Signoria nel 1498, accusato di eresia. Proprio Machiavelli scrisse nello stesso anno una lettera all'ambasciatore papale Ricciardo Becchi, in cui lo informava delle azioni del frate e delle sue “profezie”. Da quel momento Savonarola non predicò più al Duomo e si spostò proprio nel convento di San Marco. Qui si possono ammirare i ritratti di Savonarola realizzati da Fra' Bartolomeo, il primo austero e virulente mentre nel secondo Savonarola appare nelle sembianze di San Pietro Martire, un olio su tavola dove il frate viene ritratto addolcito e lo sguardo fiero.

L'itinerario prende il via dal Convento di San Marco, dove la figura di Machiavelli si incrocia con quella di Girolamo Savonarola, arso vivo in Piazza Signoria nel 1498, accusato di eresia. Proprio Machiavelli scrisse nello stesso anno una lettera all'ambasciatore papale Ricciardo Becchi, in cui lo informava delle azioni del frate e delle sue “profezie”. Da quel momento Savonarola non predicò più al Duomo e si spostò proprio nel convento di San Marco. Qui si possono ammirare i ritratti di Savonarola realizzati da Fra' Bartolomeo, il primo austero e virulente mentre nel secondo Savonarola appare nelle sembianze di San Pietro Martire, un olio su tavola dove il frate viene ritratto addolcito e lo sguardo fiero.

2.

Da Piazza San Marco si prosegue poi imboccando via Cavour, raggiungendo - dopo appena 500 metri - Palazzo Medici Riccardi, realizzato da Michelozzo nella metà del 1400, dietro volere di Cosimo il Vecchio. Uno dei palazzi storici della città, simbolo del ruolo politico e culturale dei Medici a Firenze, per oltre un secolo e considerato il prototipo delle dimore gentilizie fiorentine per la sua imponenza e austerità. In questo luogo simbolo della Signoria si dice che venne rappresentata la commedia machiavelliana “La Mandragola”, per festeggiare le nozze di Lorenzo di Piero de' Medici. Un'opera che va oltre la commedia, considerata una vera e propria “allegoria politica”.

Da Piazza San Marco si prosegue poi imboccando via Cavour, raggiungendo - dopo appena 500 metri - Palazzo Medici Riccardi, realizzato da Michelozzo nella metà del 1400, dietro volere di Cosimo il Vecchio. Uno dei palazzi storici della città, simbolo del ruolo politico e culturale dei Medici a Firenze, per oltre un secolo e considerato il prototipo delle dimore gentilizie fiorentine per la sua imponenza e austerità. In questo luogo simbolo della Signoria si dice che venne rappresentata la commedia machiavelliana “La Mandragola”, per festeggiare le nozze di Lorenzo di Piero de' Medici. Un'opera che va oltre la commedia, considerata una vera e propria “allegoria politica”.

3.

Il viaggio prosegue poi in una delle più belle chiese di Firenze, San Lorenzo. Una basilica legata alla figura di Machiavelli e – ancora una volta - alla lettera che quest'ultimo scrisse sulle “profezie di Savonarola” a Ricciardo Becchi, l'ambasciatore papale. Una lettera nella quale lo scrittore fiorentino racconta che il frate decise di rivolgere le sue prediche agli uomini in San Marco e – alle donne – proprio in San Lorenzo. Una testimonianza che sottolinea la diversità dei messaggi – religiosi e politici – rispetto al sesso dei cittadini. Seguendo le orme di Machiavelli è quindi possibile ammirare uno degli edifici religiosi più antichi di Firenze, quella basilica di San Lorenzo che infatti venne consacrata da Sant'Ambrogio nel 393 e ricostruita poi in epoca romanica. Sarà però il 1418 l'anno in cui la chiesa segna il suo “cammino” come luogo simbolo del Rinascimento con le opere michelangiolesche come la Biblioteca Laurenziana, la Sagrestia Nuova e le Cappelle Medicee.

Il viaggio prosegue poi in una delle più belle chiese di Firenze, San Lorenzo. Una basilica legata alla figura di Machiavelli e – ancora una volta - alla lettera che quest'ultimo scrisse sulle “profezie di Savonarola” a Ricciardo Becchi, l'ambasciatore papale. Una lettera nella quale lo scrittore fiorentino racconta che il frate decise di rivolgere le sue prediche agli uomini in San Marco e – alle donne – proprio in San Lorenzo. Una testimonianza che sottolinea la diversità dei messaggi – religiosi e politici – rispetto al sesso dei cittadini. Seguendo le orme di Machiavelli è quindi possibile ammirare uno degli edifici religiosi più antichi di Firenze, quella basilica di San Lorenzo che infatti venne consacrata da Sant'Ambrogio nel 393 e ricostruita poi in epoca romanica. Sarà però il 1418 l'anno in cui la chiesa segna il suo “cammino” come luogo simbolo del Rinascimento con le opere michelangiolesche come la Biblioteca Laurenziana, la Sagrestia Nuova e le Cappelle Medicee.

4.

La Piazza emblema del potere politico fiorentino rappresenta idealmente anche gli anni più felici dell'esistenza di Machiavelli. Sono gli anni in cui lo scrittore poté servire la sua patria come segretario e secondo cancelliere del governo repubblicano, dopo la cacciata dei Medici (1498-1512). Piazza della Signoria, strettamente connessa a Palazzo Vecchio, dove risiedeva il Gonfaloniere a vita Piero Soderini - di cui lo scrittore era uno stretto collaboratore – era considerata il luogo materiale e simbolico non solo della vita politica ma anche di quella civile, contrapposta a Piazza del Duomo, situata a pochissima distanza. Da visitare, nel corso dell'itinerario, le bellezze che si affacciano sulla Piazza, dalla scenografica Loggia della Signoria (detta successivamente dei Lanzi) fino alla copia del David di Michelangelo (l'originale si trova dal 1873 alla Galleria dell'Accademia). Il percorso di visita nei luoghi del Machiavelli prosegue poi al Museo del Bargello, un tempo chiamato Palazzo del Capitano del Popolo, uno dei più antichi edifici pubblici di Firenze. All'interno dell'edificio si trova un'importante collezione di armi da guerra dell'epoca dello scrittore e politico. Armi con le quali Machiavelli guidò le milizie fiorentine contro Pisa.

La Piazza emblema del potere politico fiorentino rappresenta idealmente anche gli anni più felici dell'esistenza di Machiavelli. Sono gli anni in cui lo scrittore poté servire la sua patria come segretario e secondo cancelliere del governo repubblicano, dopo la cacciata dei Medici (1498-1512). Piazza della Signoria, strettamente connessa a Palazzo Vecchio, dove risiedeva il Gonfaloniere a vita Piero Soderini - di cui lo scrittore era uno stretto collaboratore – era considerata il luogo materiale e simbolico non solo della vita politica ma anche di quella civile, contrapposta a Piazza del Duomo, situata a pochissima distanza. Da visitare, nel corso dell'itinerario, le bellezze che si affacciano sulla Piazza, dalla scenografica Loggia della Signoria (detta successivamente dei Lanzi) fino alla copia del David di Michelangelo (l'originale si trova dal 1873 alla Galleria dell'Accademia). Il percorso di visita nei luoghi del Machiavelli prosegue poi al Museo del Bargello, un tempo chiamato Palazzo del Capitano del Popolo, uno dei più antichi edifici pubblici di Firenze. All'interno dell'edificio si trova un'importante collezione di armi da guerra dell'epoca dello scrittore e politico. Armi con le quali Machiavelli guidò le milizie fiorentine contro Pisa.

5.

Se i luoghi di Piazza della Signoria rappresentano gli anni più gloriosi della vita di Machiavelli, il Tabernacolo delle Stinche, ne ricorda invece i più bui. Proprio qui, a pochi passi dal Bargello, dove Via Ghibellina si incrocia con Via Isola delle Stinche, questo tabernacolo rappresentava una tappa dei condannati a morte che venivano dall'omonimo carcere e che in questo simbolo religioso potevano trarre conforto. Nelle prigioni delle Stinche fu recluso anche Machiavelli, dopo il sacco di Prato che pose fine al governo repubblicano e sancì il ritorno dei Medici. Lo scrittore venne imprigionato con l'accusa di cospirazione verso il governo dei Signori di Firenze.

Se i luoghi di Piazza della Signoria rappresentano gli anni più gloriosi della vita di Machiavelli, il Tabernacolo delle Stinche, ne ricorda invece i più bui. Proprio qui, a pochi passi dal Bargello, dove Via Ghibellina si incrocia con Via Isola delle Stinche, questo tabernacolo rappresentava una tappa dei condannati a morte che venivano dall'omonimo carcere e che in questo simbolo religioso potevano trarre conforto. Nelle prigioni delle Stinche fu recluso anche Machiavelli, dopo il sacco di Prato che pose fine al governo repubblicano e sancì il ritorno dei Medici. Lo scrittore venne imprigionato con l'accusa di cospirazione verso il governo dei Signori di Firenze.

6.

Il tour nel centro storico di Firenze prosegue poi verso due luoghi che testimoniano gli ultimi anni di vita di Machiavelli, dal 1520 alla morte. Sono Casa Buonarroti, che conserva oggetti di grande pregio storico-artistico, dalle sculture fino ai disegni dell'artista sulle fortificazioni per proteggere Firenze e Santa Croce, dove le spoglie del filosofo-scrittore trovarono degna sepoltura nel 1527. Santa Croce è considerata uno dei principali monumenti della città, con la sua facciata gotica e i monumenti funebri di personaggi illustri della storia, da Dante Alighieri fino a Galileo Galilei, Michelangelo e Ugo Foscolo. Un luogo storico di memoria, non solo italiana ma europea.

Il tour nel centro storico di Firenze prosegue poi verso due luoghi che testimoniano gli ultimi anni di vita di Machiavelli, dal 1520 alla morte. Sono Casa Buonarroti, che conserva oggetti di grande pregio storico-artistico, dalle sculture fino ai disegni dell'artista sulle fortificazioni per proteggere Firenze e Santa Croce, dove le spoglie del filosofo-scrittore trovarono degna sepoltura nel 1527. Santa Croce è considerata uno dei principali monumenti della città, con la sua facciata gotica e i monumenti funebri di personaggi illustri della storia, da Dante Alighieri fino a Galileo Galilei, Michelangelo e Ugo Foscolo. Un luogo storico di memoria, non solo italiana ma europea.

7.

L'itinerario termina infine a Palazzo Strozzi, sede dell'Istituto Nazionale di studi sul Rinascimento, dove è conservato il Fondo Machiavelli- Serristori che raccoglie antichi volumi, oggi di proprietà della Regione Toscana. Il ricchissimo archivio rappresenta oggi una via di accesso privilegiata per comprendere meglio la dimensione europea della figura di Machiavelli. Il Palazzo che lo ospita, che si trova tra Piazza della Repubblica e Via Tornabuoni, fu edificato per volere di Filippo Strozzi il Vecchio, per riscattare l'immagine della propria famiglia, in passato penalizzata per aver assunto posizioni antimedicee. La posa della prima pietra del Palazzo- dove è conservato anche un ritratto di Machiavelli, opera del Rosso Fiorentino - si tenne nell'agosto del 1489.

Così si conclude l'itinerario dedicato a Machiavelli, cercando di delineare, accanto alla figura del grande letterato italiano anche il ruolo di Firenze all'interno dell'Europa, di cui era una delle capitali culturali ed economiche più gloriose e fiorenti. Di una città viva e sempre in cammino, ambiziosa e potente, le cui influenze culturali si possono respirare ancor oggi, attraverso i segni che hanno lasciato i suoi artisti, i letterati, i politici. Coloro che hanno saputo guardare lontano. Machiavelli era uno di questi.  

L'itinerario termina infine a Palazzo Strozzi, sede dell'Istituto Nazionale di studi sul Rinascimento, dove è conservato il Fondo Machiavelli- Serristori che raccoglie antichi volumi, oggi di proprietà della Regione Toscana. Il ricchissimo archivio rappresenta oggi una via di accesso privilegiata per comprendere meglio la dimensione europea della figura di Machiavelli. Il Palazzo che lo ospita, che si trova tra Piazza della Repubblica e Via Tornabuoni, fu edificato per volere di Filippo Strozzi il Vecchio, per riscattare l'immagine della propria famiglia, in passato penalizzata per aver assunto posizioni antimedicee. La posa della prima pietra del Palazzo- dove è conservato anche un ritratto di Machiavelli, opera del Rosso Fiorentino - si tenne nell'agosto del 1489.

Così si conclude l'itinerario dedicato a Machiavelli, cercando di delineare, accanto alla figura del grande letterato italiano anche il ruolo di Firenze all'interno dell'Europa, di cui era una delle capitali culturali ed economiche più gloriose e fiorenti. Di una città viva e sempre in cammino, ambiziosa e potente, le cui influenze culturali si possono respirare ancor oggi, attraverso i segni che hanno lasciato i suoi artisti, i letterati, i politici. Coloro che hanno saputo guardare lontano. Machiavelli era uno di questi.  

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