In viaggio tra Barberino Tavarnelle e San Casciano Val di Pesa, nel Chianti delle sorprese
Il Chianti è una delle zone più amate e conosciute della Toscana, per l'innegabile bellezza del paesaggio, modellato dai vigneti e dagli oliveti, e per i suoi borghi affascinanti ricchi di storia.
Per visitare un angolo un po' meno noto del Chianti vi proponiamo un percorso di tre giorni, che si snoda nei paesi della Val d'Elsa, da Barberino Tavarnelle a San Casciano passando per cantine storiche, borghi fortificati e antiche pievi.
Partiamo proprio da Tavarnelle Val di Pesa, dove non può mancare una visita alla Pieve di San Pietro in Bossolo, che risale all'XI secolo ed è uno degli esempi più belli di romanico nel contado fiorentino.
Qui si può visitare il Museo di Arte Sacra, dove sono raccolte le opere provenienti dalle chiese del territorio, e al suo interno ha uno spazio dedicato al ricamo e in particolare al merletto di Tavernelle, con splendidi oggetti fatti a mano tra cui alcuni prototipi realizzati dalle ricamatrici del paese per conto di Salvatore Ferragamo.
Ci spostiamo nel territorio di San Casciano in Val di Pesa, a Bargino, dove si trova la Cantina Antinori: l'edificio innovativo progettato dallo studio Archea Associati è un'opera d'arte nascosta tra gli ulivi e i vigneti. La visita di un'ora alla cantine è un viaggio attraverso la storia della famiglia Antinori, che da 1385 produce vino in Toscana. Il tour, che copre tutte le fasi della produzione, a partire dalla vigna fino al vetro, si conclude con la degustazione di tre vini.
Il pomeriggio è dedicato a scoprire il pittoresco borgo medievale di San Donato in Poggio, situato su una collina da cui si domina la strada che collegava Firenze e Siena. Si può passeggiare per le strade del borgo fortificato, circondato da alte mura difensive, che ha conservato due antiche porte d'accesso e torri di avvistamento. Poco fuori dal paese si trova la Pieve di San Donato, con uno splendido fonte battesimale di terracotta di Giovanni della Robbia.
Partiamo proprio da Tavarnelle Val di Pesa, dove non può mancare una visita alla Pieve di San Pietro in Bossolo, che risale all'XI secolo ed è uno degli esempi più belli di romanico nel contado fiorentino.
Qui si può visitare il Museo di Arte Sacra, dove sono raccolte le opere provenienti dalle chiese del territorio, e al suo interno ha uno spazio dedicato al ricamo e in particolare al merletto di Tavernelle, con splendidi oggetti fatti a mano tra cui alcuni prototipi realizzati dalle ricamatrici del paese per conto di Salvatore Ferragamo.
Ci spostiamo nel territorio di San Casciano in Val di Pesa, a Bargino, dove si trova la Cantina Antinori: l'edificio innovativo progettato dallo studio Archea Associati è un'opera d'arte nascosta tra gli ulivi e i vigneti. La visita di un'ora alla cantine è un viaggio attraverso la storia della famiglia Antinori, che da 1385 produce vino in Toscana. Il tour, che copre tutte le fasi della produzione, a partire dalla vigna fino al vetro, si conclude con la degustazione di tre vini.
Il pomeriggio è dedicato a scoprire il pittoresco borgo medievale di San Donato in Poggio, situato su una collina da cui si domina la strada che collegava Firenze e Siena. Si può passeggiare per le strade del borgo fortificato, circondato da alte mura difensive, che ha conservato due antiche porte d'accesso e torri di avvistamento. Poco fuori dal paese si trova la Pieve di San Donato, con uno splendido fonte battesimale di terracotta di Giovanni della Robbia.
Il borgo di Passignano è il punto di partenza del nostro secondo giorno che ci porta a scoprire l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano, un antico monastero dei monaci vallombrosani che esiste sin dall’anno Mille e sembra un castello perché nei secoli fu fortificato; ancora oggi è circondato dalle mura erette nel Quattrocento. Conserva molte opere d'arte tra cui l'affresco dell'Ultima cena del Ghirlandaio.
Badia a Passignano e i suoi dintorni sono perfetti per un pranzo a base di prodotti tipici del Chianti: immancabile quindi la bistecca alla fiorentina, ma anche la Ribollita (rinomata zuppa toscana a base di cavolo nero), i crostini ai fegatini e i salumi locali come la Finocchiona.
Dopo pranzo ci spostiamo verso il borgo di Sambuca Val di Pesa, già conosciuto nel 1053 grazie ad un famoso castello. Qui si trova il ponte di Romagliano, sopra cui passava l'antica via Regia Romana, un ponte di pietra con tre archi ricostruiti nel 1415, ma originariamente risalente al 1100. Per una passeggiata nella natura possiamo seguire il corso del fiume Pesa sulle orme di San Giovanni Gualberto: i grandi massi che si incontrano lungo il cammino ci raccontano la leggenda secondo cui il diavolo scagliava questi macigni contro il santo, che invece li faceva posare dolcemente sul terreno. Presso la cappella dedicata a San Giovanni Gualberto vedremo il masso sul quale si sdraiava a riposare, e che avrebbe impressa la forma del suo corpo.
Sambuca è inoltre un centro importante per l'artigianato artistico, e ospita botteghe dove i maestri del fatto a mano creano splendidi gioielli.
L'ultima tappa è l'Osservatorio Astronomico del Chianti, dove si può osservare il cielo, avvistare la luna e gli altri pianeti. Per informazioni sulle visite guidate: osservatoriochianti.it
Il borgo di Passignano è il punto di partenza del nostro secondo giorno che ci porta a scoprire l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Passignano, un antico monastero dei monaci vallombrosani che esiste sin dall’anno Mille e sembra un castello perché nei secoli fu fortificato; ancora oggi è circondato dalle mura erette nel Quattrocento. Conserva molte opere d'arte tra cui l'affresco dell'Ultima cena del Ghirlandaio.
Badia a Passignano e i suoi dintorni sono perfetti per un pranzo a base di prodotti tipici del Chianti: immancabile quindi la bistecca alla fiorentina, ma anche la Ribollita (rinomata zuppa toscana a base di cavolo nero), i crostini ai fegatini e i salumi locali come la Finocchiona.
Dopo pranzo ci spostiamo verso il borgo di Sambuca Val di Pesa, già conosciuto nel 1053 grazie ad un famoso castello. Qui si trova il ponte di Romagliano, sopra cui passava l'antica via Regia Romana, un ponte di pietra con tre archi ricostruiti nel 1415, ma originariamente risalente al 1100. Per una passeggiata nella natura possiamo seguire il corso del fiume Pesa sulle orme di San Giovanni Gualberto: i grandi massi che si incontrano lungo il cammino ci raccontano la leggenda secondo cui il diavolo scagliava questi macigni contro il santo, che invece li faceva posare dolcemente sul terreno. Presso la cappella dedicata a San Giovanni Gualberto vedremo il masso sul quale si sdraiava a riposare, e che avrebbe impressa la forma del suo corpo.
Sambuca è inoltre un centro importante per l'artigianato artistico, e ospita botteghe dove i maestri del fatto a mano creano splendidi gioielli.
L'ultima tappa è l'Osservatorio Astronomico del Chianti, dove si può osservare il cielo, avvistare la luna e gli altri pianeti. Per informazioni sulle visite guidate: osservatoriochianti.it
Il terzo giorno è dedicato a Barberino Val d’Elsa, caratteristico borgo affacciato sul Chianti votato — come Sambuca — all’artigianato. Lungo la via principale e nei dintorni si trovano botteghe e laboratori dove antichi mestieri danno vita a pezzi unici dal gusto talvolta tradizionale, talvolta moderno; passeggiando nel centro storico del paese ci si può affacciare negli atelier e assistere al lavoro dei maestri artigiani all’opera.
Senza uscire dal territorio di Barberino ci spostiamo per raggiungere la seconda tappa e andiamo a vedere un piccolo gioiello del Chianti, nascosto nella campagna intorno a Petrognano: la Cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte, costruita su modello della Cupola del Brunelleschi, di cui è la copia perfetta in scala ridotta, pari a un quinto dell'originale. La cappella ci appare all’interno di un suggestivo cerchio di cipressi e, secondo una leggenda locale, porta fortuna agli innamorati: le coppie vengono qui a fare tre giri intorno all'edificio per attirare la buona sorte, un rito perfetto per concludere il nostro viaggio di tre giorni nel Chianti.
Il terzo giorno è dedicato a Barberino Val d’Elsa, caratteristico borgo affacciato sul Chianti votato — come Sambuca — all’artigianato. Lungo la via principale e nei dintorni si trovano botteghe e laboratori dove antichi mestieri danno vita a pezzi unici dal gusto talvolta tradizionale, talvolta moderno; passeggiando nel centro storico del paese ci si può affacciare negli atelier e assistere al lavoro dei maestri artigiani all’opera.
Senza uscire dal territorio di Barberino ci spostiamo per raggiungere la seconda tappa e andiamo a vedere un piccolo gioiello del Chianti, nascosto nella campagna intorno a Petrognano: la Cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte, costruita su modello della Cupola del Brunelleschi, di cui è la copia perfetta in scala ridotta, pari a un quinto dell'originale. La cappella ci appare all’interno di un suggestivo cerchio di cipressi e, secondo una leggenda locale, porta fortuna agli innamorati: le coppie vengono qui a fare tre giri intorno all'edificio per attirare la buona sorte, un rito perfetto per concludere il nostro viaggio di tre giorni nel Chianti.