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Itinerari
Tre giorni nelle terre di Leonardo da Vinci

Da Anchiano a Firenze sulle orme del genio rinascimentale

Artista, inventore e scienziato, Leonardo da Vinci è stato uno dei più grandi geni dell'umanità e uno dei simboli del Rinascimento.
Autore di opere immortali come la Gioconda ma anche di invenzioni anticipate di secoli, come le sue macchine volanti o il prototipo di bicicletta, Leonardo si applicò con risultati straordinari in tutte le arti e le scienze conosciute all'epoca.
Vi proponiamo un itinerario di tre giorni sulle orme del grande umanista, che parte dalla sua terra natale, nell'Empolese Valdelsa, e arriva fino a Firenze, dove giunse giovanissimo per lavorare come apprendista nella bottega del Verrocchio.

1.

Leonardo nacque il 15 aprile del 1452 da una relazione illegittima tra il padre, il notaio Piero di Vinci, di cui era il primogenito, e Caterina, una donna di estrazione modesta. Fu cresciuto nella casa paterna dov'era venuto alla luce, ad Anchiano, un piccolo borgo a pochi chilometri da Vinci, immerso tra le colline e gli oliveti del Montalbano.
Qui oggi si può visitare la Casa Natale di Leonardo, dove il percorso museale ripercorre la storia della sua vita, con installazioni multimediali che raccontano anche la sua produzione artistica.

Da Anchiano ci spostiamo a Vinci per visitare il Museo Leonardiano, ospitato su due sedi: la Palazzina Uzielli e il Castello dei Conti Guidi. 
Qui sono in mostra oltre ottanta macchine e strumenti realizzati a partire dai modelli leonardiani, ma anche gli studi del genio sull'anatomia umana. Tra le invenzioni più interessanti, troviamo le macchine da guerra e il carro automotore, senza dimenticare di fare un salto sulla terrazza del castello per godere una splendida vista sulle colline del Montalbano.

Non può mancare infine una visita alla Chiesa di Santa Croce, dove si trova ancora il fonte utilizzato per il battesimo di Leonardo, e la Biblioteca Leonardiana, un centro internazionale di studio che conserva le copie di tutti i codici leonardiani.

Leonardo nacque il 15 aprile del 1452 da una relazione illegittima tra il padre, il notaio Piero di Vinci, di cui era il primogenito, e Caterina, una donna di estrazione modesta. Fu cresciuto nella casa paterna dov'era venuto alla luce, ad Anchiano, un piccolo borgo a pochi chilometri da Vinci, immerso tra le colline e gli oliveti del Montalbano.
Qui oggi si può visitare la Casa Natale di Leonardo, dove il percorso museale ripercorre la storia della sua vita, con installazioni multimediali che raccontano anche la sua produzione artistica.

Da Anchiano ci spostiamo a Vinci per visitare il Museo Leonardiano, ospitato su due sedi: la Palazzina Uzielli e il Castello dei Conti Guidi. 
Qui sono in mostra oltre ottanta macchine e strumenti realizzati a partire dai modelli leonardiani, ma anche gli studi del genio sull'anatomia umana. Tra le invenzioni più interessanti, troviamo le macchine da guerra e il carro automotore, senza dimenticare di fare un salto sulla terrazza del castello per godere una splendida vista sulle colline del Montalbano.

Non può mancare infine una visita alla Chiesa di Santa Croce, dove si trova ancora il fonte utilizzato per il battesimo di Leonardo, e la Biblioteca Leonardiana, un centro internazionale di studio che conserva le copie di tutti i codici leonardiani.

2.

Per il secondo giorno ci spostiamo in un angolo del Montalbano e della Valdinievole che Leonardo conosceva molto bene: il Padule di Fucecchio. L'artista infatti si dedicò con successo anche alla cartografia, disegnano mappe di questo territorio e in generale di tutto il Valdarno per il progetto di deviazione dell'Arno. Un'utopia grandiosa e mai realizzata, che Leonardo studiò per quarant'anni, per trovare il modo di deviare il fiume su Prato e Pistoia, realizzando tracciati navigabili che avrebbero aiutato i trasporti fluviali e anche impedito le alluvioni.
Il Padule di Fucecchio ricorre in molti codici leonardiani ed è riconoscibile anche nel celebre disegno "Paesaggio" del 1473.
Oggi è la più estesa palude interna italiana e una splendida riserva naturale, il paradiso per il birdwatching perché qui si possono avvistare oltre 200 specie di uccelli, dagli aironi alle gru.
Il luogo ideale per una giornata immersi nella natura, da dedicare a una visita guidata e a un giro in barca nel palude.

Per il secondo giorno ci spostiamo in un angolo del Montalbano e della Valdinievole che Leonardo conosceva molto bene: il Padule di Fucecchio. L'artista infatti si dedicò con successo anche alla cartografia, disegnano mappe di questo territorio e in generale di tutto il Valdarno per il progetto di deviazione dell'Arno. Un'utopia grandiosa e mai realizzata, che Leonardo studiò per quarant'anni, per trovare il modo di deviare il fiume su Prato e Pistoia, realizzando tracciati navigabili che avrebbero aiutato i trasporti fluviali e anche impedito le alluvioni.
Il Padule di Fucecchio ricorre in molti codici leonardiani ed è riconoscibile anche nel celebre disegno "Paesaggio" del 1473.
Oggi è la più estesa palude interna italiana e una splendida riserva naturale, il paradiso per il birdwatching perché qui si possono avvistare oltre 200 specie di uccelli, dagli aironi alle gru.
Il luogo ideale per una giornata immersi nella natura, da dedicare a una visita guidata e a un giro in barca nel palude.

3.

È il momento di spostarci a Firenze per rintracciare alcune delle opere d'arte dipinte da Leonardo che sono rimaste nel capoluogo toscano.
Nella Galleria degli Uffizi sono conservati alcuni capolavori giovanili, realizzati dall'artista prima di trasferirsi nel 1482 a Milano alla corte di Ludovico il Moro.
Qui si trova il Battesimo di Cristo, eseguito insieme al maestro Verrocchio, dove si riconosce la mano leonardiana nella testa dell'angelo sulla sinistra e nel paesaggio sfumato.

Splendida l'Annunciazione del 1472, dove l'amore per la natura di Leonardo incontra il genio pittorico: il paesaggio sullo sfondo è incantevole, mentre le ali dell'angelo sono rappresentate in maniera anatomicamente perfetta, come se fossero quelle di un vero uccello.
Infine troviamo l'Adorazione dei Magi del 1481. L'opera fu commissionata per la chiesa di San Donato a Scopeto, vicino Firenze, e rimase incompiuta quando Leonardo partì per Milano: grazie a un lungo restauro dell'Opificio delle Pietre Dure si possono ammirare le tecniche che utilizzava il genio durante il suo processo creativo.

Terminiamo la giornata con una visita a Palazzo della Signoria. Nel Salone dei Cinquecento, all'epoca chiamato Sala del Gran Consiglio, si trovava infatti una grande pittura murale di Leonardo, la mitica Battaglia di Anghiari, datata 1503. Purtroppo l'opera è andata perduta quando il salone venne ridecorato da Giorgio Vasari: se sia stata distrutta o nascosta sotto un intonaco o una nuova parete è un mistero non ancora risolto dagli storici dell'arte.

È il momento di spostarci a Firenze per rintracciare alcune delle opere d'arte dipinte da Leonardo che sono rimaste nel capoluogo toscano.
Nella Galleria degli Uffizi sono conservati alcuni capolavori giovanili, realizzati dall'artista prima di trasferirsi nel 1482 a Milano alla corte di Ludovico il Moro.
Qui si trova il Battesimo di Cristo, eseguito insieme al maestro Verrocchio, dove si riconosce la mano leonardiana nella testa dell'angelo sulla sinistra e nel paesaggio sfumato.

Splendida l'Annunciazione del 1472, dove l'amore per la natura di Leonardo incontra il genio pittorico: il paesaggio sullo sfondo è incantevole, mentre le ali dell'angelo sono rappresentate in maniera anatomicamente perfetta, come se fossero quelle di un vero uccello.
Infine troviamo l'Adorazione dei Magi del 1481. L'opera fu commissionata per la chiesa di San Donato a Scopeto, vicino Firenze, e rimase incompiuta quando Leonardo partì per Milano: grazie a un lungo restauro dell'Opificio delle Pietre Dure si possono ammirare le tecniche che utilizzava il genio durante il suo processo creativo.

Terminiamo la giornata con una visita a Palazzo della Signoria. Nel Salone dei Cinquecento, all'epoca chiamato Sala del Gran Consiglio, si trovava infatti una grande pittura murale di Leonardo, la mitica Battaglia di Anghiari, datata 1503. Purtroppo l'opera è andata perduta quando il salone venne ridecorato da Giorgio Vasari: se sia stata distrutta o nascosta sotto un intonaco o una nuova parete è un mistero non ancora risolto dagli storici dell'arte.

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