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Itinerari
I tre quartieri di Santa Fiora

Esplorando i “terzieri” nel borgo medievale dell'Amiata

La regione dell'Amiata ospita il piccolo borgo di Santa Fiora, dichiarato uno dei Borghi più belli d'Italia. In effetti, questo splendido borgo medievale desta stupore ad ogni angolo, con le sue piccole piazze, le strade acciottolate e la vista sul fiume Fiora.

Santa Fiora è divisa in tre terzieri, o quartieri: Castello, Borgo e Montecatino. Facciamo una passeggiata per scoprire quali sorprese custodiscono.

1.

Questa è la parte più antica di Santa Fiora, dove possiamo trovare tracce di alcuni edifici e fortificazioni che risalgono a quando la città fu governata dalla famiglia Aldobrandeschi. Cominciamo dalla chiesa delle Sante Flora e Lucilla, dedicata ai due santi patroni della città. La chiesa romanica fu rinnovata nel 1400 ed è ora sede di opere d'arte di molti artisti famosi, in particolare i Della Robbia.

Continuiamo a Palazzo Sforza, un imponente edificio rinascimentale in piazza Garibaldi. L'edificio è oggi sede del municipio, ma ospita anche il Museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata, dedicato alla storia e alle tecniche di estrazione del mercurio nel XIX e XX secolo. I visitatori possono conoscere da vicino gli strumenti utilizzati dai minatori ed esplorare una piccola sezione archeologica.

Proseguendo su Via Carolina arriviamo alla chiesa del Suffragio, costruita tra il 1716 e il 1726 in stile barocco. Semplice all'esterno, i visitatori rimarranno sbalorditi nello scoprire l'eleganza degli interni, sede di opere d'arte come il dipinto della Madonna con Cristo in estasi con i santi Gregorio, Nicola di Tolentino e Girolamo.

Questa è la parte più antica di Santa Fiora, dove possiamo trovare tracce di alcuni edifici e fortificazioni che risalgono a quando la città fu governata dalla famiglia Aldobrandeschi. Cominciamo dalla chiesa delle Sante Flora e Lucilla, dedicata ai due santi patroni della città. La chiesa romanica fu rinnovata nel 1400 ed è ora sede di opere d'arte di molti artisti famosi, in particolare i Della Robbia.

Continuiamo a Palazzo Sforza, un imponente edificio rinascimentale in piazza Garibaldi. L'edificio è oggi sede del municipio, ma ospita anche il Museo delle miniere di mercurio del Monte Amiata, dedicato alla storia e alle tecniche di estrazione del mercurio nel XIX e XX secolo. I visitatori possono conoscere da vicino gli strumenti utilizzati dai minatori ed esplorare una piccola sezione archeologica.

Proseguendo su Via Carolina arriviamo alla chiesa del Suffragio, costruita tra il 1716 e il 1726 in stile barocco. Semplice all'esterno, i visitatori rimarranno sbalorditi nello scoprire l'eleganza degli interni, sede di opere d'arte come il dipinto della Madonna con Cristo in estasi con i santi Gregorio, Nicola di Tolentino e Girolamo.

2.

Il cuore di questo quartiere è tutto nel nome: "catino" si riferisce a un luogo per raccogliere l'acqua, e in effetti è qui che si può trovare la Peschiera, costruita nel XVI secolo per raccogliere l'acqua delle sorgenti del fiume Fiora. Grazie alla Peschiera, questa zona divenne un sito popolare per fabbriche e mulini, che utilizzavano l'energia idraulica per svolgere le loro attività.

Nelle vicinanze, troviamo la Chiesa della Madonna della Neve, che ospita affreschi meravigliosamente conservati di Francesco Nasini e un pavimento unico, coperto da pannelli di vetro in modo da poter guardare la Fiora mentre sgorga appena sotto i piedi!

Una cosa divertente da vedere in questo quartiere è il Sasso della Fata, un grosso masso ai margini della città legato a una curiosa leggenda: si dice che il sasso sia l'anima pietrificata di una donna anziana, morta per aver dovuto sopportare le sofferenze e le ingiustizie del mondo.

Il cuore di questo quartiere è tutto nel nome: "catino" si riferisce a un luogo per raccogliere l'acqua, e in effetti è qui che si può trovare la Peschiera, costruita nel XVI secolo per raccogliere l'acqua delle sorgenti del fiume Fiora. Grazie alla Peschiera, questa zona divenne un sito popolare per fabbriche e mulini, che utilizzavano l'energia idraulica per svolgere le loro attività.

Nelle vicinanze, troviamo la Chiesa della Madonna della Neve, che ospita affreschi meravigliosamente conservati di Francesco Nasini e un pavimento unico, coperto da pannelli di vetro in modo da poter guardare la Fiora mentre sgorga appena sotto i piedi!

Una cosa divertente da vedere in questo quartiere è il Sasso della Fata, un grosso masso ai margini della città legato a una curiosa leggenda: si dice che il sasso sia l'anima pietrificata di una donna anziana, morta per aver dovuto sopportare le sofferenze e le ingiustizie del mondo.

3.

Questo quartiere è storicamente sede di molte botteghe artigiane. Interessante da vedere è la Porticciola, una porta medievale che collegava Castello a Borgo. La Porticciola ha una struttura tipicamente medievale, con un arco segmentato e una piccola finestra a trifoglio incassata.

Questo quartiere era anche il luogo dove si trovava il ghetto ebraico dal XVI al XVIII secolo. La piazza del Ghetto è una delle poche in città con un unico ingresso ed è oggi delimitata dalla Chiesa di Santa Chiara e dal Convento Agostiniano. Rimangono poche altre tracce della sua storia ebraica.

Questo quartiere è storicamente sede di molte botteghe artigiane. Interessante da vedere è la Porticciola, una porta medievale che collegava Castello a Borgo. La Porticciola ha una struttura tipicamente medievale, con un arco segmentato e una piccola finestra a trifoglio incassata.

Questo quartiere era anche il luogo dove si trovava il ghetto ebraico dal XVI al XVIII secolo. La piazza del Ghetto è una delle poche in città con un unico ingresso ed è oggi delimitata dalla Chiesa di Santa Chiara e dal Convento Agostiniano. Rimangono poche altre tracce della sua storia ebraica.

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