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Itinerari
Un weekend a Prato tra città e campagna

In viaggio tra arte, ville medicee e delizie locali

Avete deciso di visitare la Toscana ma ancora non sapete quale itinerario seguire? Una delle tappe più vicine a Firenze che offre interessanti spunti di visita è Prato, la città famosa nel mondo per il tessile.

Il centro storico è un gioiellino visitabile a piedi, perdendosi tra negozi, pasticcerie, palazzi medievali e chiese, mentre fuori dalla città la campagna vi accoglierà con borghi medievali, dolci colline e le splendide Ville Medicee, le dimore dei signori di Firenze dichiarate dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità.

Un weekend tra arte, cultura e natura, il tutto condito da un assaggio dei prodotti del territorio: vino, olio, salumi tipici e dolci conosciuti in tutto il mondo come i Cantuccini.

1.

Il nostro viaggio a Prato parte dal cuore della città: il meraviglioso Duomo, che fu completata nel XIV secolo ed è rivestito con marmi bicromi, i tradizionali e preziosi alberese e verde di Prato. All’interno della cattedrale si possono ammirare gli affreschi di Filippo Lippi, all’esterno invece il pulpito di Donatello e Michelozzo, le cui formelle originali sono conservate al Museo dell’Opera del Duomo. Reliquia d’eccellenza del Duomo è la Sacra Cintola della Madonna e l’ostensione di questo oggetto avviene, secondo un antico rito, ogni 8 settembre.

Chi ama invece la modernità e desidera scoprire l’anima produttiva della città può visitare il Museo del Tessuto, dove sono conservati campioni e documenti dal V secolo fino ai giorni nostri. La struttura è un monumento di archeologia industriale: si tratta della “Cimatoria Campolmi Leopoldo”, fabbrica simbolo per la lavorazione dei tessuti.

Da non perdere il Castello dell’Imperatore, unico esempio di architettura sveva nell’Italia centro-settentrionale. Il complesso, con pianta quadrata potenziata agli angoli da torrioni, venne progettato dall’architetto Riccardo da Lentini nel Duecento, per volere di Federico II di Svevia che mai vide l’imponente costruzione. Simboli imperiali sono i leoni scolpiti ai lati dell’entrata principale, in serpentino verde e alberese, così come il timpano classico che ricorda il potere della Roma dei Cesari.

Il nostro viaggio a Prato parte dal cuore della città: il meraviglioso Duomo, che fu completata nel XIV secolo ed è rivestito con marmi bicromi, i tradizionali e preziosi alberese e verde di Prato. All’interno della cattedrale si possono ammirare gli affreschi di Filippo Lippi, all’esterno invece il pulpito di Donatello e Michelozzo, le cui formelle originali sono conservate al Museo dell’Opera del Duomo. Reliquia d’eccellenza del Duomo è la Sacra Cintola della Madonna e l’ostensione di questo oggetto avviene, secondo un antico rito, ogni 8 settembre.

Chi ama invece la modernità e desidera scoprire l’anima produttiva della città può visitare il Museo del Tessuto, dove sono conservati campioni e documenti dal V secolo fino ai giorni nostri. La struttura è un monumento di archeologia industriale: si tratta della “Cimatoria Campolmi Leopoldo”, fabbrica simbolo per la lavorazione dei tessuti.

Da non perdere il Castello dell’Imperatore, unico esempio di architettura sveva nell’Italia centro-settentrionale. Il complesso, con pianta quadrata potenziata agli angoli da torrioni, venne progettato dall’architetto Riccardo da Lentini nel Duecento, per volere di Federico II di Svevia che mai vide l’imponente costruzione. Simboli imperiali sono i leoni scolpiti ai lati dell’entrata principale, in serpentino verde e alberese, così come il timpano classico che ricorda il potere della Roma dei Cesari.

2.

Secondo giorno dedicato all'esplorazione della campagna intorno a Prato e dei suoi gioelli unici al mondo. Partiamo dalla Villa Medicea di Poggio a Caiano, patrimonio Unesco, commissionata da Lorenzo il Magnifico all'architetto Giuliano da Sangallo: un capolavoro di equilibri architettonici che al suo interno ospita preziose decorazioni e affreschi di Filippino Lippi, Andrea del Sarto e il capolavoro del pittore manierista Jacopo Pontormo, che qui realizzò l’allegoria di Vertumno e Pomona.

La Villa Medicea la Ferdinanda si trova invece ad Artimino, nel comune di Carmignano, un'altra splendida struttura che porta la firma di uno degli architetti più famosi della storia dell’arte, Bernando Buontalenti che eseguì il progetto su incarico del Granduca Ferdinando I. La particolarità della villa sono i suoi numerosi camini, che le hanno valso l’appellativo di Villa dei cento camini (anche se in realtà sono molti meno), ognuno  realizzato con una foggia diversa, perché il Granduca voleva evitare il gelo in inverno, quando veniva qui per le battute di caccia.

La zona di Carmignano è famosa anche per la sua grande tradizione enogastronomica: seguite la Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori tipici pratesi, un viaggio alla scoperta di autentiche prelibatezze locali. Assaggiate i Cantuccini di Prato, i famosi biscotti alle mandorle, ma anche i rinomati fichi secchi, gli amaretti, il tutto accompagnato da un calice di ottimi vini come il Carmignano DOCG e il Barco Reale DOC.

Se il tempo è bello un pic-nic all'aria aperta è il modo perfetto di concludere la giornata: perfetto per uno spuntino in campagna sono due fette di bozza pratese, il classico pane senza sale, farcite con la mortadella di Prato, un salume particolare dal colore rosato dovuto all'aggiunta di un liquore, l'alchermes.

Secondo giorno dedicato all'esplorazione della campagna intorno a Prato e dei suoi gioelli unici al mondo. Partiamo dalla Villa Medicea di Poggio a Caiano, patrimonio Unesco, commissionata da Lorenzo il Magnifico all'architetto Giuliano da Sangallo: un capolavoro di equilibri architettonici che al suo interno ospita preziose decorazioni e affreschi di Filippino Lippi, Andrea del Sarto e il capolavoro del pittore manierista Jacopo Pontormo, che qui realizzò l’allegoria di Vertumno e Pomona.

La Villa Medicea la Ferdinanda si trova invece ad Artimino, nel comune di Carmignano, un'altra splendida struttura che porta la firma di uno degli architetti più famosi della storia dell’arte, Bernando Buontalenti che eseguì il progetto su incarico del Granduca Ferdinando I. La particolarità della villa sono i suoi numerosi camini, che le hanno valso l’appellativo di Villa dei cento camini (anche se in realtà sono molti meno), ognuno  realizzato con una foggia diversa, perché il Granduca voleva evitare il gelo in inverno, quando veniva qui per le battute di caccia.

La zona di Carmignano è famosa anche per la sua grande tradizione enogastronomica: seguite la Strada dei Vini di Carmignano e dei Sapori tipici pratesi, un viaggio alla scoperta di autentiche prelibatezze locali. Assaggiate i Cantuccini di Prato, i famosi biscotti alle mandorle, ma anche i rinomati fichi secchi, gli amaretti, il tutto accompagnato da un calice di ottimi vini come il Carmignano DOCG e il Barco Reale DOC.

Se il tempo è bello un pic-nic all'aria aperta è il modo perfetto di concludere la giornata: perfetto per uno spuntino in campagna sono due fette di bozza pratese, il classico pane senza sale, farcite con la mortadella di Prato, un salume particolare dal colore rosato dovuto all'aggiunta di un liquore, l'alchermes.

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