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Capalbio
Città e borghi

Capalbio

Dove la vista corre sull’intera Maremma e vola fino al mare

Capalbio è un bel borgo del sud della Toscana, che si erge su un colle coperto dalla tipica macchia maremmana. Il borgo nel periodo medioevale fu di proprietà della famiglia Aldobrandeschi. Successivamente passò ai Conti Orsini e nel 1416 fu annesso alla Repubblica Senese. In seguito il territorio fu assegnato a Cosimo de’ Medici entrando in un periodo di decadenza. Il successivo passaggio ai Lorena segnò per Capalbio la perdita dell’autonomia e la disgregazione sociale. Ciò fece proliferare del banditismo, che terrorizzò la Maremma per moltissimi anni. La tradizione narra, infatti, che a Capalbio abbia trascorso la maggior parte della sua latitanza Tiburzi, il più famoso brigante maremmano.

Cosa vedere a Capalbio

Passeggiare oggi per Capalbio significa scoprire un borgo che malgrado le alterne vicissitudini ha saputo conservare sostanzialmente intatto il suo antico impianto medievale. Seguendo le mura si può percorrere integralmente l’antico cammino di ronda, da cui si gode di un panorama aperto e suggestivo su tutta la campagna circostante.
La Porta Senese dispone ancora delle ante originali del Quattrocento in legno massiccio.

Nel centro storico, non lontano della Rocca Aldobrandesca, si trova un piccolo scrigno di tesori: la chiesa di San Nicola. L’edificio fu costruito in epoca medievale nei pressi della sommità della collina intorno alla quale sorge il paese e nel corso dei secoli è stata arricchita di elementi decorativi di vari stili - romanico, gotico e rinascimentale - che la rendono oggi un'affascinante e piacevole mescolanza di espressioni artistiche.
Alle semplici mura esterne, rivestite solo di intonaco, fa da contrasto l’interno, un'unica navata affiancata da una serie di cappelle laterali, ornate da pregevoli affreschi di epoca rinascimentale che ci raccontano della società dell’epoca, dei suoi usi, dei santi a cui ci si rivolgeva, delle famiglie più in vista.

Capalbio, nel cuore della Maremma Sud,  è negli anni diventata mèta di un turismo elitario, attratto dall’affascinante atmosfera che si respira tra le stradine del borgo e dalle belle spiagge di Chiarone, Macchiatonda e la Torba. Anche Giacomo Puccini, come testimoniano le sue lettere a Giuseppe Della Gherardesca e Piero Antinori, amava rifugiarsi in queste terre, soprattutto per le battute di caccia.

Passeggiare oggi per Capalbio significa scoprire un borgo che malgrado le alterne vicissitudini ha saputo conservare sostanzialmente intatto il suo antico impianto medievale. Seguendo le mura si può percorrere integralmente l’antico cammino di ronda, da cui si gode di un panorama aperto e suggestivo su tutta la campagna circostante.
La Porta Senese dispone ancora delle ante originali del Quattrocento in legno massiccio.

Nel centro storico, non lontano della Rocca Aldobrandesca, si trova un piccolo scrigno di tesori: la chiesa di San Nicola. L’edificio fu costruito in epoca medievale nei pressi della sommità della collina intorno alla quale sorge il paese e nel corso dei secoli è stata arricchita di elementi decorativi di vari stili - romanico, gotico e rinascimentale - che la rendono oggi un'affascinante e piacevole mescolanza di espressioni artistiche.
Alle semplici mura esterne, rivestite solo di intonaco, fa da contrasto l’interno, un'unica navata affiancata da una serie di cappelle laterali, ornate da pregevoli affreschi di epoca rinascimentale che ci raccontano della società dell’epoca, dei suoi usi, dei santi a cui ci si rivolgeva, delle famiglie più in vista.

Capalbio, nel cuore della Maremma Sud,  è negli anni diventata mèta di un turismo elitario, attratto dall’affascinante atmosfera che si respira tra le stradine del borgo e dalle belle spiagge di Chiarone, Macchiatonda e la Torba. Anche Giacomo Puccini, come testimoniano le sue lettere a Giuseppe Della Gherardesca e Piero Antinori, amava rifugiarsi in queste terre, soprattutto per le battute di caccia.

Nei dintorni

Una volta in zona vale certamente la pena fare una passeggiata nella bella riserva naturale che circonda le sponde del Lago di Burano, una riserva WWF dove praticare birdwatching in diversi periodi dell’anno. Capalbio non dista molto dalle località di Castiglione della Pescaia e Porto Santo Stefano, entrambe caldamente consigliate per godersi i borghi a picco sul mare. Da segnalare, infine, nella località di Garavicchio, l’affascinante opera del Giardino dei Tarocchi, realizzata dalla grande artista Niki de Saint Phalle e ispirata al Parco Güell di Gaudi di Barcellona.

Una volta in zona vale certamente la pena fare una passeggiata nella bella riserva naturale che circonda le sponde del Lago di Burano, una riserva WWF dove praticare birdwatching in diversi periodi dell’anno. Capalbio non dista molto dalle località di Castiglione della Pescaia e Porto Santo Stefano, entrambe caldamente consigliate per godersi i borghi a picco sul mare. Da segnalare, infine, nella località di Garavicchio, l’affascinante opera del Giardino dei Tarocchi, realizzata dalla grande artista Niki de Saint Phalle e ispirata al Parco Güell di Gaudi di Barcellona.

Eventi

La notorietà di Capalbio nel tempo si è consolidata anche grazie al Festival del cortometraggio Capalbio Cinema, che si svolge nella prima quindicina del mese di luglio, e che richiama nella località importanti personalità nazionali e internazionali. Tra gli eventi annuali da non perdere si ricordano Capalbio Libri e il Torneo dei Butteri, un termine che indica i mandriani che accudiscono cavalli e bestiame.

La notorietà di Capalbio nel tempo si è consolidata anche grazie al Festival del cortometraggio Capalbio Cinema, che si svolge nella prima quindicina del mese di luglio, e che richiama nella località importanti personalità nazionali e internazionali. Tra gli eventi annuali da non perdere si ricordano Capalbio Libri e il Torneo dei Butteri, un termine che indica i mandriani che accudiscono cavalli e bestiame.

Piatti e prodotti tipici

La tradizione gastronomica di Capalbio rispecchia in buona parte - se pur con delle varianti - quella della Maremma. Sulle tavole del posto, non mancano le ricette a base di cinghiale, pasta fresca come pappardelle, fettuccine e tortelli, l’acquacotta (una sorta di zuppa con verdure, pane e uova dalle origini contadine), il buglione di agnello e il ciaffagnone, una leccornia simile alla crepe. Gli amanti del pesce fresco, possono apprezzare invece il caldaro.

La tradizione gastronomica di Capalbio rispecchia in buona parte - se pur con delle varianti - quella della Maremma. Sulle tavole del posto, non mancano le ricette a base di cinghiale, pasta fresca come pappardelle, fettuccine e tortelli, l’acquacotta (una sorta di zuppa con verdure, pane e uova dalle origini contadine), il buglione di agnello e il ciaffagnone, una leccornia simile alla crepe. Gli amanti del pesce fresco, possono apprezzare invece il caldaro.

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