Il territorio di Carmignano si estende fra le dolci colline del Montalbano e potrebbe essere definita "una piccola Toscana" poiché racchiude tutto quello che ha reso famosa e amata nel mondo questa Regione: la grande arte, il paesaggio, l’archeologia, il vino e la buona cucina.
Oltre all’omonimo borgo, ricco e interessante nonostante le sue dimensioni ridotte, il Comune comprende altre frazioni, disseminate di ville, pievi e chiese di notevole rilevanza culturale e artistica, talvolta custodi di veri e propri tesori. L’insieme di queste località, unitamente a una ricca tradizione enogastronomica, contribuisce in modo determinante a delineare l’identità di questo un angolo di paradiso immerso nel verde.
Da oltre mille anni la Rocca medievale di Carmignano domina uno straordinario paesaggio a 360 gradi, comprendente le valli delle province di Prato, Pistoia e Firenze; una posizione strategica che ne ha fatto l’oggetto di lotte continue.
Alla Rocca si accede con un percorso pedonale che parte dalla duecentesca Chiesa dei Santi Michele e Francesco, al cui interno si trova la Visitazione, una delle opere più note di Pontormo e tra le più affascinanti del Manierismo fiorentino.
A testimonianza dell’importanza della cultura enogastronomica della zona, gli spazi un tempo appartenenti alle cantine Niccolini ospitano oggi il Museo della vite e del vino di Carmignano, un percorso alla scoperta delle produzioni vitivinicole e della storia della civiltà contadina di questo territorio.
Da oltre mille anni la Rocca medievale di Carmignano domina uno straordinario paesaggio a 360 gradi, comprendente le valli delle province di Prato, Pistoia e Firenze; una posizione strategica che ne ha fatto l’oggetto di lotte continue.
Alla Rocca si accede con un percorso pedonale che parte dalla duecentesca Chiesa dei Santi Michele e Francesco, al cui interno si trova la Visitazione, una delle opere più note di Pontormo e tra le più affascinanti del Manierismo fiorentino.
A testimonianza dell’importanza della cultura enogastronomica della zona, gli spazi un tempo appartenenti alle cantine Niccolini ospitano oggi il Museo della vite e del vino di Carmignano, un percorso alla scoperta delle produzioni vitivinicole e della storia della civiltà contadina di questo territorio.
Le vette del Montalbano raramente superano i 600 metri di altitudine e il paesaggio di Carmignano, compreso nell’Area Pratese, è caratterizzato da colline con boschi, vigneti, oliveti e seminativi punteggiati da ville, vestigia etrusche, pievi e chiese.
Tra le importanti testimonianze della civiltà etrusca da non perdere: il Tumulo di Montefortini e il Tumulo dei Boschetti, tombe monumentali in località Comeana, risalenti al periodo orientalizzante (VII sec. a.C.); la necropoli di Prato Rosello, nelle colline di Artimino; l’area archeologica di Pietramarina in posizione panoramica in località San Giusto.
Nell’insieme queste aree costituiscono il Parco Archeologico di Carmignano, nel quale rientra anche il Museo Archeologico “Francesco Nicosia”. Poco lontano dal Museo sorge la splendida Villa Medicea “La Ferdinanda” di Artimino, la più importante e maestosa tra le residenza che caratterizzano l’area di Carmignano. Chiamata anche Villa dei Cento Camini (ne ha uno per ogni stanza), fu commissionata dal Granduca Ferdinando I de' Medici, come residenza estiva della famiglia, progettata dall'architetto Bernardo Buontalenti e costruita in soli 4 anni, dal 1596 al 1600; dal 2013 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Unesco.
Tra le altre ville degne di nota, c’è la cinquecentesca Villa di Trefiano, firmata anch’essa dal Buontalenti.
Oltre alle residenze d’epoca, le colline sono disseminate anche da importanti chiese e pievi, come l’antichissima Pieve di San Leonardo, alle porte del borgo di Artimino, una delle più significative testimonianze di architettura romanica-lombarda in Toscana, e la bella e austera Abbazia di San Giusto al Pinone (attualmente non visitabile e in attesa di importanti interventi di ristrutturazione).
Gli amanti dell’arte contemporanea hanno la possibilità di visitare uno dei più prestigiosi complessi scultorei all’aperto d’Europa dedicati a un solo autore: il Parco Museo Quinto Martini, a Seano.
Le vette del Montalbano raramente superano i 600 metri di altitudine e il paesaggio di Carmignano, compreso nell’Area Pratese, è caratterizzato da colline con boschi, vigneti, oliveti e seminativi punteggiati da ville, vestigia etrusche, pievi e chiese.
Tra le importanti testimonianze della civiltà etrusca da non perdere: il Tumulo di Montefortini e il Tumulo dei Boschetti, tombe monumentali in località Comeana, risalenti al periodo orientalizzante (VII sec. a.C.); la necropoli di Prato Rosello, nelle colline di Artimino; l’area archeologica di Pietramarina in posizione panoramica in località San Giusto.
Nell’insieme queste aree costituiscono il Parco Archeologico di Carmignano, nel quale rientra anche il Museo Archeologico “Francesco Nicosia”. Poco lontano dal Museo sorge la splendida Villa Medicea “La Ferdinanda” di Artimino, la più importante e maestosa tra le residenza che caratterizzano l’area di Carmignano. Chiamata anche Villa dei Cento Camini (ne ha uno per ogni stanza), fu commissionata dal Granduca Ferdinando I de' Medici, come residenza estiva della famiglia, progettata dall'architetto Bernardo Buontalenti e costruita in soli 4 anni, dal 1596 al 1600; dal 2013 è stata dichiarata Patrimonio Mondiale dell'Unesco.
Tra le altre ville degne di nota, c’è la cinquecentesca Villa di Trefiano, firmata anch’essa dal Buontalenti.
Oltre alle residenze d’epoca, le colline sono disseminate anche da importanti chiese e pievi, come l’antichissima Pieve di San Leonardo, alle porte del borgo di Artimino, una delle più significative testimonianze di architettura romanica-lombarda in Toscana, e la bella e austera Abbazia di San Giusto al Pinone (attualmente non visitabile e in attesa di importanti interventi di ristrutturazione).
Gli amanti dell’arte contemporanea hanno la possibilità di visitare uno dei più prestigiosi complessi scultorei all’aperto d’Europa dedicati a un solo autore: il Parco Museo Quinto Martini, a Seano.
Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, nel corso di tre giorni, a Carmignano va in scena la tradizionale Festa di San Michele con sfilate folcloristiche e il popolare Palio dei Ciuchi, una sfida tra i quattro rioni della città che si contendono la vittoria lungo un circuito allestito nella Piazza del Comune.
Ogni terza domenica di ottobre si tiene “Benvenuto Fico Secco”, fiera dedicata a uno dei prodotti più tipici e noti di Carmignano.
Tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, nel corso di tre giorni, a Carmignano va in scena la tradizionale Festa di San Michele con sfilate folcloristiche e il popolare Palio dei Ciuchi, una sfida tra i quattro rioni della città che si contendono la vittoria lungo un circuito allestito nella Piazza del Comune.
Ogni terza domenica di ottobre si tiene “Benvenuto Fico Secco”, fiera dedicata a uno dei prodotti più tipici e noti di Carmignano.
Carmignano sa accogliere sorprendendo anche dal punto di vista culinario, diverse trattorie permettono di riscoprire gli antichi sapori della cucina tradizionale e di gustare gli ottimi vini prodotti in questo territorio, a cominciare dal più prestigioso, il Carmignano DOCG: Sangiovese come vitigno base, accompagnato da Canaiolo nero, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, con presenza di uve bianche e di altri vitigni a bacca rossa.
Accanto a questo, vi sono quattro importanti DOC: Barco Reale di Carmignano, Rosato di Carmignano, Vin Santo di Carmignano e Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice.
Insieme all'ottimo vino, Carmignano seduce il palato anche grazie ai suoi dolci, è infatti la patria dei famosi fichi, in particolare del fico dottato. Da accompagnare con un bicchiere di Vin Santo DOC e da ritrovare in speciali ricette di pasticceria, il fico di Carmignano si trova in particolare nella stagione invernale e in occasione delle festività natalizie, ma è anche usato in molte ricette salate inaspettate.
Parlando di dolci e di abbinamenti con il Vin Santo, non si possono non nominare gli Amaretti, la cui ricetta viene fatta risalire alla fine dell’Ottocento, ad opera del del pasticcere Giovanni Bellini, proprietario di un negozio di dolciumi situato nel centro del paese.
La coltivazione dell'olivo in zona fu introdotta sicuramente dagli Etruschi, abbandonata dopo la caduta dell'impero romano ma mantenuta in vita dai religiosi dei conventi e delle abbazie. La lunga tradizione, fatta di frantoi, aziende agricole ed una produzione olivicola di eccellenza, ha portato oggi al riconoscimento dell’olio extravergine Toscano IGP, con la menzione geografica “Montalbano”.
Come gli altri prodotti tipici, anche questo è celebrato e raccontato lungo la Strada del Vino e dell’Olio del Montalbano.
Carmignano sa accogliere sorprendendo anche dal punto di vista culinario, diverse trattorie permettono di riscoprire gli antichi sapori della cucina tradizionale e di gustare gli ottimi vini prodotti in questo territorio, a cominciare dal più prestigioso, il Carmignano DOCG: Sangiovese come vitigno base, accompagnato da Canaiolo nero, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, con presenza di uve bianche e di altri vitigni a bacca rossa.
Accanto a questo, vi sono quattro importanti DOC: Barco Reale di Carmignano, Rosato di Carmignano, Vin Santo di Carmignano e Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice.
Insieme all'ottimo vino, Carmignano seduce il palato anche grazie ai suoi dolci, è infatti la patria dei famosi fichi, in particolare del fico dottato. Da accompagnare con un bicchiere di Vin Santo DOC e da ritrovare in speciali ricette di pasticceria, il fico di Carmignano si trova in particolare nella stagione invernale e in occasione delle festività natalizie, ma è anche usato in molte ricette salate inaspettate.
Parlando di dolci e di abbinamenti con il Vin Santo, non si possono non nominare gli Amaretti, la cui ricetta viene fatta risalire alla fine dell’Ottocento, ad opera del del pasticcere Giovanni Bellini, proprietario di un negozio di dolciumi situato nel centro del paese.
La coltivazione dell'olivo in zona fu introdotta sicuramente dagli Etruschi, abbandonata dopo la caduta dell'impero romano ma mantenuta in vita dai religiosi dei conventi e delle abbazie. La lunga tradizione, fatta di frantoi, aziende agricole ed una produzione olivicola di eccellenza, ha portato oggi al riconoscimento dell’olio extravergine Toscano IGP, con la menzione geografica “Montalbano”.
Come gli altri prodotti tipici, anche questo è celebrato e raccontato lungo la Strada del Vino e dell’Olio del Montalbano.