Di Castel del Piano già Papa Pio II, nei suoi Commentarii, ne sottolineava “la bellezza del luogo, la comodità dell’ubicazione e l’amenità del paese”, qualità ancor oggi apprezzate dai viaggiatori che visitano il borgo e il suo territorio.
Il paese è stato un possedimento dell’Abbazia di San Salvatore sin dall’890 e così vi rimase per i tre secoli successivi. Poi divenne di proprietà degli Aldobrandeschi, nel 1332 passò alla città di Siena e, infine, nel 1559 – con l’intero territorio senese – al Granducato fiorentino.
Castel del Piano è stata la patria della famiglia Nasini, che vantava diversi pittori attivi tra la metà del Seicento e la metà del Settecento, autori di opere conservate in ogni paese dell’Amiata.