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Villa Collemandina
Photo © Danny Ayers
Photo © Danny Ayers

Villa Collemandina

Paesi e valli da scoprire ai piedi della Pania di Corfino

Il territorio di Villa Collemandina si trova ai piedi del massiccio della Pania di Corfino che, col suo aspetto roccioso, caratterizza il versante appenninico della Garfagnana Valle del Serchio. È immerso in un panorama di faggete e boschi di conifere che lasciano il passo in alta quota alle praterie sommitali del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.

Cenni storici

Abitata fin da epoche remote da popolazioni di Liguri Apuani, fu conquistata dai Romani nel 180 a.C Prima dell’anno Mille, in pieno feudalesimo, questa zona diventò proprietà della potente famiglia longobarda dei Rolandinghi (od Orlandinghi), che stabilirono una curia a Villa detta Colimundinga dal nome del loro capostipite.
Nel 1265, i Nobili di Villa unirono il loro feudo al libero Comune di Castiglione di Garfagnana (roccaforte della Repubblica di Lucca) sul quale esercitarono una notevole influenza politica. Nel 1430 Villa Collemandina passò alle dipendenze della Casa Estense sotto il cui controllo rimase fino all’Unità d’Italia, se si eccettuano i brevi periodi napoleonico e del principato di Elisa Bonaparte. Tra il 1803 e il 1806, dalla soppressione dei “comunelli” preesistenti si formò il Comune di Villa Collemandina.

Abitata fin da epoche remote da popolazioni di Liguri Apuani, fu conquistata dai Romani nel 180 a.C Prima dell’anno Mille, in pieno feudalesimo, questa zona diventò proprietà della potente famiglia longobarda dei Rolandinghi (od Orlandinghi), che stabilirono una curia a Villa detta Colimundinga dal nome del loro capostipite.
Nel 1265, i Nobili di Villa unirono il loro feudo al libero Comune di Castiglione di Garfagnana (roccaforte della Repubblica di Lucca) sul quale esercitarono una notevole influenza politica. Nel 1430 Villa Collemandina passò alle dipendenze della Casa Estense sotto il cui controllo rimase fino all’Unità d’Italia, se si eccettuano i brevi periodi napoleonico e del principato di Elisa Bonaparte. Tra il 1803 e il 1806, dalla soppressione dei “comunelli” preesistenti si formò il Comune di Villa Collemandina.

Cosa vedere a Villa Collemandina

Sono sette le frazioni che compongono il comune diffuso di Villa Collemandina, ciascuna con la propria storia e le proprie peculiarità. Partiamo dal capoluogo: nel borgo di Villa Collemandina si può visitare la chiesa parrocchiale che risale al XII – XII secolo. Molto bello il chiostro quattrocentesco di pianta trapezoidale, circondato da sedici archi sorretti da esili colonne in pietra serena con capitelli finemente scolpiti. Si tratta dell’unica struttura sopravvissuta al tremendo terremoto del 1920 che distrusse il resto del paese successivamente ricostruito.

Corfino è situato ai piedi della Pania omonima nelle adiacenze del Parco dell’Orecchiella, caratterizzato dalle strette vie carraie che si arroccano verso Prato all’Aia, sulla sommità del borgo, crocevia delle antiche vie che salivano all’ alpeggio di Campaiana. Il panorama che si apre sulla vallata è stupendo e lo sguardo spazia dalle Apuane all’Appennino. Oltre alla chiesa parrocchiale, dedicata a S. Lorenzo, riveste importanza religiosa il Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso, che ospita una tavola cinquecentesca della Vergine con Bambino.

Al di sotto di Corfino, lungo la strada provinciale, che attraverso il Ponte Attilio Vergai, supera la gola del torrente Corfino, si trovano Canigiano, con le sue stradine strette, le case di mattoni e la parrocchiale di San Leonardo eremita costruita nel 1837 e Magnano adagiato nella parte più pianeggiante e fertile del territorio comunale.

A Pianacci si può visitare la chiesa della Madonna di Caravaggio del XIX secolo e sotto il paese il bacino artificiale di Villa Collemandina. Attualmente il lago è vuoto per interventi di manutenzione straordinaria sulla diga ma il corso del torrente rappresenta comunque una piacevole oasi per picnic e pesca sportiva.

In direzione del Passo delle Radici si trovano due paesi quasi di rimpetto, Massa Sassorosso conosciuto per essere legato alle radici di Astor Piazolla. Assunta, la madre del grande compositore di tango argentino, era figlia di due emigrati che erano partiti proprio da qui per raggiungere la città di Mar del Plata. Sassorosso per il pregiato marmo rosso (saxo rubeo) che vi si estrae e conferisce una caratteristica tonalità cromatica al paesaggio e agli edifici del borgo.

Gli amanti della montagna e della natura potranno godere di splendide passeggiate nel Parco dell’Orecchiella, alla scoperta di foreste di faggio, castagni e abeti, ancora oggi popolate da animali selvatici come il lupo appenninico, i cervi, i mufloni e l’aquila reale. All’interno del parco è possibile visitare il Giardino Botanico “Maria Ansaldi” che raccoglie, tutela e conserva la flora autoctona dell'Alto Appennino Lucchese e delle Alpi Apuane. Qui si trovano in tutto circa 400 specie vegetali che offrono uno spettacolo di fioriture diverse, che vanno dalla primavera fino all’estate.

Sono sette le frazioni che compongono il comune diffuso di Villa Collemandina, ciascuna con la propria storia e le proprie peculiarità. Partiamo dal capoluogo: nel borgo di Villa Collemandina si può visitare la chiesa parrocchiale che risale al XII – XII secolo. Molto bello il chiostro quattrocentesco di pianta trapezoidale, circondato da sedici archi sorretti da esili colonne in pietra serena con capitelli finemente scolpiti. Si tratta dell’unica struttura sopravvissuta al tremendo terremoto del 1920 che distrusse il resto del paese successivamente ricostruito.

Corfino è situato ai piedi della Pania omonima nelle adiacenze del Parco dell’Orecchiella, caratterizzato dalle strette vie carraie che si arroccano verso Prato all’Aia, sulla sommità del borgo, crocevia delle antiche vie che salivano all’ alpeggio di Campaiana. Il panorama che si apre sulla vallata è stupendo e lo sguardo spazia dalle Apuane all’Appennino. Oltre alla chiesa parrocchiale, dedicata a S. Lorenzo, riveste importanza religiosa il Santuario della Madonna del Perpetuo Soccorso, che ospita una tavola cinquecentesca della Vergine con Bambino.

Al di sotto di Corfino, lungo la strada provinciale, che attraverso il Ponte Attilio Vergai, supera la gola del torrente Corfino, si trovano Canigiano, con le sue stradine strette, le case di mattoni e la parrocchiale di San Leonardo eremita costruita nel 1837 e Magnano adagiato nella parte più pianeggiante e fertile del territorio comunale.

A Pianacci si può visitare la chiesa della Madonna di Caravaggio del XIX secolo e sotto il paese il bacino artificiale di Villa Collemandina. Attualmente il lago è vuoto per interventi di manutenzione straordinaria sulla diga ma il corso del torrente rappresenta comunque una piacevole oasi per picnic e pesca sportiva.

In direzione del Passo delle Radici si trovano due paesi quasi di rimpetto, Massa Sassorosso conosciuto per essere legato alle radici di Astor Piazolla. Assunta, la madre del grande compositore di tango argentino, era figlia di due emigrati che erano partiti proprio da qui per raggiungere la città di Mar del Plata. Sassorosso per il pregiato marmo rosso (saxo rubeo) che vi si estrae e conferisce una caratteristica tonalità cromatica al paesaggio e agli edifici del borgo.

Gli amanti della montagna e della natura potranno godere di splendide passeggiate nel Parco dell’Orecchiella, alla scoperta di foreste di faggio, castagni e abeti, ancora oggi popolate da animali selvatici come il lupo appenninico, i cervi, i mufloni e l’aquila reale. All’interno del parco è possibile visitare il Giardino Botanico “Maria Ansaldi” che raccoglie, tutela e conserva la flora autoctona dell'Alto Appennino Lucchese e delle Alpi Apuane. Qui si trovano in tutto circa 400 specie vegetali che offrono uno spettacolo di fioriture diverse, che vanno dalla primavera fino all’estate.

Eventi

A confermare la tradizione agricola e pastorale di queste terre della Garfagnana e Media Valle del Serchio la Festa del fieno si tiene ogni anno a fine luglio negli alpeggi di Pruno, Sulcina, Salera e Campaiana, mentre a Corfino nel giorno di Ferragosto il percorso gastronomico Un passo nel passato ripropone i piatti tradizionali della cucina contadina.
Altri appuntamenti da non perdere sono il Premio di Pittura estemporanea, sempre a Corfino e la Sagra della Trota a Villa Collemandina.

A confermare la tradizione agricola e pastorale di queste terre della Garfagnana e Media Valle del Serchio la Festa del fieno si tiene ogni anno a fine luglio negli alpeggi di Pruno, Sulcina, Salera e Campaiana, mentre a Corfino nel giorno di Ferragosto il percorso gastronomico Un passo nel passato ripropone i piatti tradizionali della cucina contadina.
Altri appuntamenti da non perdere sono il Premio di Pittura estemporanea, sempre a Corfino e la Sagra della Trota a Villa Collemandina.

Garfagnana e Media Valle del Serchio

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Una terra ricca di storia e boschi incontaminati
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