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Itinerari
Un weekend sul Monte Amiata tra natura, terme e sapori

Dalle piste da sci alle terme e alle tradizioni culinarie: tutti i tesori dell'Amiata

Terra di minatori e boscaioli, terra fertilissima che nutre 1300 qualità di piante e la faggeta più grande d'Europa. Antico vulcano, venerato dagli Etruschi come l'Olimpo, che con il suo calore alimenta ancora oggi le sorgenti termali dove sgorgano acque curative.  Il Monte Amiata, la "montagna madre", è una terra ancestrale e misteriosa, verdissima d'estate, innevata d'inverno, ricca di borghi che hanno conservato tradizioni ormai dimenticate: paesi dove il passato non è solo un ricordo da omaggiare ma una realtà concreta, da vivere ogni giorno.

Se avete scelto di visitare questa montagna solitaria che divide la Maremma dalla Val d'Orcia preparatevi a scoprire un mondo incantato che non dimenticherete facilmente e stati attenti: l'Amiata dà assuefazione. Ecco un itinerario di due giorni per scoprirne i tesori.

1.
Primo Giorno
Dalla vetta dell'Amiata ad Abbadia San Salvatore

Partiamo salendo in montagna: sull'Amiata si scia anche fino a Pasqua, sia sul versante senese che su quello grossetano, con piste davvero per tutti, da quelle nere per i più esperti ai campi scuola per i bambini. Ma non finisce qui. Nei boschi ricoperti di neve si può anche ciaspolare: raggiungere la vetta avanzando lentamente tra gli alberi, nel silenzio delle selve imbiancate, è un'esperienza indimenticabile, da concludere gustando un bel bombardino, a base di panna, liquore e e caffè.

Dopo una mattina ad alta quota, lasciatevi un pomeriggio per scoprire Abbadia San Salvatore: borgo medievale prima, centro minerario in seguito, la città è un vero gioiello. A partire dalla splendida Abbazia, fondata nel 750 dal re longobardo Ratchis nel luogo dove secondo la leggenda aveva visto apparirgli la Trinità sopra un abete bianco. Intorno all'Abbazia è cresciuta la parte storica del borgo, rimasta intatta, con i suoi vicoli stretti e suggestivi, le antiche porte in pietra e un panorama mozzafiato sulla Val d'Orcia.

Partiamo salendo in montagna: sull'Amiata si scia anche fino a Pasqua, sia sul versante senese che su quello grossetano, con piste davvero per tutti, da quelle nere per i più esperti ai campi scuola per i bambini. Ma non finisce qui. Nei boschi ricoperti di neve si può anche ciaspolare: raggiungere la vetta avanzando lentamente tra gli alberi, nel silenzio delle selve imbiancate, è un'esperienza indimenticabile, da concludere gustando un bel bombardino, a base di panna, liquore e e caffè.

Dopo una mattina ad alta quota, lasciatevi un pomeriggio per scoprire Abbadia San Salvatore: borgo medievale prima, centro minerario in seguito, la città è un vero gioiello. A partire dalla splendida Abbazia, fondata nel 750 dal re longobardo Ratchis nel luogo dove secondo la leggenda aveva visto apparirgli la Trinità sopra un abete bianco. Intorno all'Abbazia è cresciuta la parte storica del borgo, rimasta intatta, con i suoi vicoli stretti e suggestivi, le antiche porte in pietra e un panorama mozzafiato sulla Val d'Orcia.

2.
Secondo Giorno
Relax alle Terme

Il secondo giorno è dedicato al benessere: alle pendici del Monte Amiata le calde acque sulfuree danno vita a diversi storici centri termali. Partiamo da Bagni San Filippo, dove si trovano le terme all'aria aperta più suggestive della Toscana: il Fosso Bianco, chiamato anche Balena Bianca, è una gigantesca formazione calcarea da cui sgorgano acque rigeneranti, per un bagno rilassante a contatto con la natura.

Da non perdere anche Bagno Vignoni: nello storico borgo, sviluppato intorno alla grande vasca d'acqua calda, si trovano ben tre stabilimenti termali in cui farsi coccolare. Come il delizioso Albergo Le Terme, che si affaccia sulla piazza principale, e offre una spa con piscine coperte dove fare trattamenti come i fanghi e massaggi basati sui quattro elementi, nonché un ottimo ristorante dove gustare i piatti della tradizione toscana, dai pici alla tagliata.

Il secondo giorno è dedicato al benessere: alle pendici del Monte Amiata le calde acque sulfuree danno vita a diversi storici centri termali. Partiamo da Bagni San Filippo, dove si trovano le terme all'aria aperta più suggestive della Toscana: il Fosso Bianco, chiamato anche Balena Bianca, è una gigantesca formazione calcarea da cui sgorgano acque rigeneranti, per un bagno rilassante a contatto con la natura.

Da non perdere anche Bagno Vignoni: nello storico borgo, sviluppato intorno alla grande vasca d'acqua calda, si trovano ben tre stabilimenti termali in cui farsi coccolare. Come il delizioso Albergo Le Terme, che si affaccia sulla piazza principale, e offre una spa con piscine coperte dove fare trattamenti come i fanghi e massaggi basati sui quattro elementi, nonché un ottimo ristorante dove gustare i piatti della tradizione toscana, dai pici alla tagliata.

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