Bianco di Pitigliano DOC
Il vino del famoso borgo scavato nel tufo
L’ambiente in cui nasce il Bianco di Pitigliano è sicuramente uno dei più suggestivi della Toscana, con i vigneti rivolti verso l’inconfondibile sagoma del borgo medievale arroccato su uno sperone tufaceo e quell’alone di mistero che gli deriva dall’essere stato abitato un tempo dagli Etruschi e dai Romani. Le molte grotte scavate nel tufo stanno ancora a testimoniare la presenza di cantine naturali per gli agricoltori di ieri che da sempre hanno coltivato la vite sulle colline circostanti. Un uso che solo in anni recenti, dopo l’evoluzione della vitivinicoltura locale che ha valorizzato il Bianco di Pitigliano a DOC, è stato, anche se non del tutto, abbandonato. Un progresso dovuto anche all’adozione di vitigni nobili che sono andati a “ingentilire” le uve dei vitigni tradizionali.
I vitigni
Trebbiano toscano (50-80%), Greco, Malvasia bianca toscana e Verdello, da soli o congiuntamente non oltre il 20%; Grechetto, Char-donnay, Sauvignon, Pinot bianco e Riesling italico (non oltre il 30%), vitigni a bacca bianca (fino a un massimo del 10%).
La resa massima ettariale è di 125 quintali. A Pitigliano si produce da circa 20 anni vino kosher destinato alle comunità ebraiche nazionali ed estere, a ricordo della tradizione ebraica della zona, molto presente anche nei piatti della cucina locale.
Trebbiano toscano (50-80%), Greco, Malvasia bianca toscana e Verdello, da soli o congiuntamente non oltre il 20%; Grechetto, Char-donnay, Sauvignon, Pinot bianco e Riesling italico (non oltre il 30%), vitigni a bacca bianca (fino a un massimo del 10%).
La resa massima ettariale è di 125 quintali. A Pitigliano si produce da circa 20 anni vino kosher destinato alle comunità ebraiche nazionali ed estere, a ricordo della tradizione ebraica della zona, molto presente anche nei piatti della cucina locale.
Caratteristiche organilettiche
Il Bianco di Pitigliano DOC si presenta con un colore giallo paglierino con riflessi verdolini; il profumo è delicato; il sapore asciutto, vivace, neutro, con fondo leggermente amarognolo, di medio corpo, morbido. La gradazione alcolica minima è 11º, che diventano 12º per il tipo Superiore. Recentemente è ammessa anche la produzione del tipo Spumante, con gradazione alcolica minima di 11,5%º.
Il Bianco di Pitigliano DOC si presenta con un colore giallo paglierino con riflessi verdolini; il profumo è delicato; il sapore asciutto, vivace, neutro, con fondo leggermente amarognolo, di medio corpo, morbido. La gradazione alcolica minima è 11º, che diventano 12º per il tipo Superiore. Recentemente è ammessa anche la produzione del tipo Spumante, con gradazione alcolica minima di 11,5%º.
Gastronomia
Vino fresco e vivace, il Bianco di Pitigliano DOC ben si presta ad accompagnare molti piatti: antipasti, minestre, rane e lumache senza salsa, pesci in bianco, verdure, formaggi a pasta molle e soprattutto specialità tipiche maremmane, come l’acquacotta. Ma consigliamo di provarlo anche con una zuppa di cozze oppure con degli spiedini di totani.
Vino fresco e vivace, il Bianco di Pitigliano DOC ben si presta ad accompagnare molti piatti: antipasti, minestre, rane e lumache senza salsa, pesci in bianco, verdure, formaggi a pasta molle e soprattutto specialità tipiche maremmane, come l’acquacotta. Ma consigliamo di provarlo anche con una zuppa di cozze oppure con degli spiedini di totani.