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Sapori

Chianti Classico DOCG

liquor
Vino, olio e miele

La produzione più antica della Toscana

La DOCG Chianti Classico è riservata ai vini della zona di origine più antica della più vasta area di produzione del vino Chianti, ovvero l’intero territorio amministrativo dei comuni di Greve in Chianti, Radda in Chianti, Castellina in Chianti e Gaiole in Chianti e parte del territorio amministrativo dei comuni di San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d’Elsa e Poggibonsi e Castelnuovo Berardenga.

Visitare la zona di produzione del Chianti Classico significa scoprire stupendi scorci paesaggistici ma anche borghi e luoghi di grande bellezza.

Vitigni

Le regole prevedono per il Chianti Classico la possibilità di usare uva Sangiovese da un minimo di 80 fino al 100% (in questo caso si parla di Sangiovese in purezza).
Eliminate le uve a bacca bianca, il 20% dell’uvaggio può essere costituito da altri vitigni a bacca rossa.
Diffusi nella zona sono il Canaiolo, il Colorino o altri vitigni come Cabernet e Merlot.
Si ricorda che un nuovo vigneto del Chianti Classico può entrare in produzione solo dopo 4 anni dall’impianto e che la resa massima (abbassata con le ultime norme) è fissata in 75 quintali per ettaro.
Il vino Chianti Classico può essere immesso al consumo a partire dal 1° ottobre dell’anno successivo alla vendemmia. La Riserva deve essere sottoposta a un invecchiamento di almeno 24 mesi di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia.

Le regole prevedono per il Chianti Classico la possibilità di usare uva Sangiovese da un minimo di 80 fino al 100% (in questo caso si parla di Sangiovese in purezza).
Eliminate le uve a bacca bianca, il 20% dell’uvaggio può essere costituito da altri vitigni a bacca rossa.
Diffusi nella zona sono il Canaiolo, il Colorino o altri vitigni come Cabernet e Merlot.
Si ricorda che un nuovo vigneto del Chianti Classico può entrare in produzione solo dopo 4 anni dall’impianto e che la resa massima (abbassata con le ultime norme) è fissata in 75 quintali per ettaro.
Il vino Chianti Classico può essere immesso al consumo a partire dal 1° ottobre dell’anno successivo alla vendemmia. La Riserva deve essere sottoposta a un invecchiamento di almeno 24 mesi di cui almeno 3 di affinamento in bottiglia.

Caratteristiche

Il disciplinare individua nel sentore di viola mammola una delle caratteristiche principali del Chianti Classico.
Il colore deve essere rubino vivace, tendente al granato con l’invecchiamento.
Il sapore è armonico, asciutto ma leggermente tannico. La gradazione alcolica minima è di 12°, che salgono a 12,5° per la Riserva.

Il disciplinare individua nel sentore di viola mammola una delle caratteristiche principali del Chianti Classico.
Il colore deve essere rubino vivace, tendente al granato con l’invecchiamento.
Il sapore è armonico, asciutto ma leggermente tannico. La gradazione alcolica minima è di 12°, che salgono a 12,5° per la Riserva.

Gastronomia

È un grande vino che ben si abbina con i grandi piatti della cucina toscana, a partire dalla bistecca alla fiorentina, ma anche con il cinghiale in umido o con un piccione al forno.
In genere tutte le carni rosse ben si accoppiano con il Chianti Classico che può essere bevuto a fine pasto anche in abbinamento a un pecorino toscano di media o grande stagionatura.
Per qualcuno il Chianti Classico può diventare un bel complemento anche con un cacciucco alla livornese (o alla viareggina, più delicato).

È un grande vino che ben si abbina con i grandi piatti della cucina toscana, a partire dalla bistecca alla fiorentina, ma anche con il cinghiale in umido o con un piccione al forno.
In genere tutte le carni rosse ben si accoppiano con il Chianti Classico che può essere bevuto a fine pasto anche in abbinamento a un pecorino toscano di media o grande stagionatura.
Per qualcuno il Chianti Classico può diventare un bel complemento anche con un cacciucco alla livornese (o alla viareggina, più delicato).