Panficato Gigliese
Un dolce morbido e goloso dalle origini antiche
Il Panficato del Giglio è una pagnotta dolce, morbida e dal colore bruno a base di fichi, noci, miele, vino e uva secca.
Ricorda il panforte senese e molto probabilmente deriva proprio da esso: nel 1544 il pirata Cair Heddin, detto il Barbarossa, saccheggiò il Giglio uccidendo chiunque gli si opponesse e deportando come schiavi 700 uomini del posto.
Dopo questa tremenda incursione, la famiglia Medici decise di ripopolare il Giglio con gente proveniente anche dalle terre di Siena: ecco spiegata la somiglianza con il tipico dolce senese.
Nella ricetta originaria al posto del vino, troppo prezioso, veniva utilizzata la vinella, ottenuta dai raspi dell’uva bagnati e lasciati fermentare.
Miele e cioccolato venivano aggiunti solo dalle famiglie più facoltose.
Fasi di lavorazione
I fichi vengono bagnati con il vino in cui vengono lasciati per un giorno intero; quando sono impregnati e morbidi, vengono sminuzzati ed impastati con noci (o mandorle), uva secca, pezzetti di mele cotte o di altri frutti a seconda della stagione, scaglie di cioccolato ed anche del miele.
Dall'impasto vengono preparate delle pagnotte che vengono cotte in forno. Per la preparazione occorrono due giorni.
I fichi vengono bagnati con il vino in cui vengono lasciati per un giorno intero; quando sono impregnati e morbidi, vengono sminuzzati ed impastati con noci (o mandorle), uva secca, pezzetti di mele cotte o di altri frutti a seconda della stagione, scaglie di cioccolato ed anche del miele.
Dall'impasto vengono preparate delle pagnotte che vengono cotte in forno. Per la preparazione occorrono due giorni.
Gastronomia
Il sapore è inconfondibile e si sposa perfettamente con l’ansonaco, il vino tipico dell’Isola del Giglio.
Il sapore è inconfondibile e si sposa perfettamente con l’ansonaco, il vino tipico dell’Isola del Giglio.